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I residenti si schierano contro l’abbattimento degli 84 alberi

Ci siamo quasi, manca poco per la nascita ‘ufficiale’ del comitato di viale Focherini contro l’abbattimento degli 84 alberi.
Perché in via ‘ufficiosa’ in realtà, un’aggregazione di persone che perseguono un obiettivo (questo è un comitato) è già nata, da quando, pochi giorni fa, alcuni residenti si sono resi promotori di una raccolta firme tra i frontisti della via storica carpigiana.
Quaranta i cittadini che hanno risposto presente all’appello: la protesta, insieme ad un esplicativo documento di accompagnamento, è già sul tavolo del sindaco Campedelli.
«Voglio che sia chiaro, noi non siamo contrari alla realizzazione della pista ciclabile - spiega Claudio Marchesini, un residente del viale che si è fatto promotore della protesta insieme alla famiglia Tarabini - ma non possiamo sopportare che vengano tagliati oltre 80 alberi, sani e che fanno parte della nostra storia».
Sin dai primi malumori espressi per l’abbattimento degli alberi, in primis quelli provenienti dalla Consulta ambiente, la giunta aveva sempre risposto facendo leva sui danni che questi possenti bagolari provocavano a marciapedi e abitazioni.
«Ci sono solo due o tre dossi - afferma Marchesini - in tutto il viale, roba di poco conto.
E’ vero che le radici nel tempo sono cresciute male, ma questo problema si è creato a causa delle sbagliate modalità di potatura che per anni si sono effettuate, ‘soffocando’ la pianta in alto e costringendola a svilupparsi nella parte bassa.
Oramai le potature sono fatte con sistemi moderni, e i bagolari hanno raggiunto la loro massima altezza.
Le opere di manutenzione dei marciapiedi sono poche, semplici e non particolarmente onerose».
Insomma, chi sosteneva che i residenti di viale Focherini fossero pronti, o addirittura contenti, a dire addio alle piante, si sbagliava di grosso.
«Io e la mia famiglia - evidenzia Marcello Tarabini -, così come tutti i frontisti, ci prendiamo cura giornalmente del viale, spazzando e tenendo in ordine i cespugli.
E l’amministrazione non ci chiede nemmeno un parere?»

Daniele Franda

«I marciapiedi sono anche nostri»
La storia è a favore delle piante

«I marciapiedi sono anche nostri».
Non è una presa di posizione ideologica, ma un dato di fatto.
Lo spiega Claudio Marchesini, uno dei residenti di viale Focherini, che ricorda come oltre 50 anni fa, quando il passaggio di autovetture era molto meno sostenuto, l’amministrazione cedette alle richieste di costruzione dei marciapiedi a patto che i frontisti avessero contribuito con un finanziamento pari alla metà dell’intero costo.
E così fu fatto.
«Dunque i marciapiedi per metà sono nostri, e la giunta attuale non può fare orecchie da mercante e decidere unilateralmente senza interpellarci».
E così si scopre un altro ‘cavillo’ al proposito di abbattimento degli alberi.

(da.fra.)

(fonte: ModenaQui)