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martedì 31 agosto 2010
Crollo del 20%, ma Dalle Ave è tranquillo: «Recupereremo»

Così come in tutta la provincia, il Pd sta perdendo tesserati anche a Carpi, una delle ‘città rosse’ per eccellenza.
Nella città dei Pio il crollo delle adesioni rispetto al 2009 si attesta nell’ordine del 20%: finora sono 1940 le tessere sottoscritte, contro le 2394 dell’anno scorso, con uno scarto di 454 iscritti.
Seppur parziale e provvisorio (la campagna adesioni si chiude verso ottobre-novembre), il calo è pur sempre una notizia che fa riflettere.
Fa riflettere perché interessa quel partito che esprime oggi la stessa tradizione di valori e ideali (con le dovute evoluzioni) che ha governato e sta governando la città da oltre 60 anni; perché una pur qualche difficoltà è stata palesata negli ultimi tempi (il riferimento è alle vicende calde di questa estate, come la sollevazione popolare alla decisione dell’abbattimento dei bagolari di via Focherini) e chissà che non abbia inciso su questo dato.
Ma la causa del crollo, se verrà confermato, non è una sola, ed è sicuramente difficile e prematuro avventurarsi nell’analisi del fenomeno.
E’ però legittimo chiedersi cosa possa aver spinto così tanti tesserati a non rinnovare l’iscrizione al partito.
Lo zoccolo duro che ha permesso tante vittorie alle urne si sta sfaldando? O è solo un calo fisiologico dovuto alla disaffezione dalla politica che in generale sta attraversando il paese negli ultimi anni, un fenomeno che colpisce prevalentemente (e lo diciamo con preoccupazione) i giovani? «La disaffezione generale alla politica è un dato reale che fa preoccupare - risponde Davide Dalle Ave, segretario cittadino del Pd -: non è mai un bene per la vita democratica del paese.
Ad ogni modo credo che a novembre la percentuale si ridurrà considerevolmente, questi dati sono parziali e nemmeno troppo aggiornati».
A novembre mancano però solo due mesi e il tesseramento si è aperto nel dicembre scorso: ce la farà il Pd a recuperare, se non tutto, una parte del terreno perso? «Credo proprio di sì.
Il calo di tessere è comunque un fatto su cui riflettere, ci sarà sicuramente da lavorare.
Sono convinto che per un partito sia importante avere degli iscritti: sono fondamentali per l’autofinanziamento ad esempio.
Ma tengo a sottolineare che il partito non vive di soli tesserati: i tanti volontari che ci danno una mano durante le iniziative che organizziamo lo dimostrano».
Interessante a questo punto è scorporare il dato delle tessere, andando a fare i conti in tasca a ciascun circolo (sono 11 in tutto il territorio comunale): la percentuale più significativa, in proporzione al numero di iscritti, è quella che fa registrare il circolo del Centro storico.
Se nel 2009 erano state consegnate 181 tessere, oggi risultano essere 122.
Rilevante anche il dato del circolo Nord Cabassi di via don Albertario, la sede con più iscritti in assoluto: l’anno scorso erano 530, scesi nel 2010 a 380.
Una perdita di 150 tessere: novembre non è mai stato così vicino.

Daniele Franda

(fonte: ModenaQui)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

mi inasprisco nel recepire al forum che il sig. Davide delle Ave è sfastidiato dal fatto che le tessere sono meno dell'hanno scorso e come elettore da molto tempo non posso che adeguarmi al rincrescimento con egli sostenendo però che qui al nord c'è onestà e non si fà come al sud che se ci mancano delle tessere subito si tesserano i morti all'obitorio per figurare di non perdere dinnanzi all'opinione pubica e apprezzo che il sig. Delle Ave riconosca che il Pd sà perdere e si solleverà nel prossimo venturo senza l'aiuto di inciucci. Angelo Carradone

Anonimo ha detto...

signor Angelo se vuole intervenire sul blog di Simoni Tosi, può cliccare una preferenza al sondaggio in corso, in merito al nuovo Pd.

Anonimo ha detto...

...si, Bersani lancia il nuovo Ulivo. Bella idea. Se lo lanciasse dal terzo piano, così si schianta del tutto. Chans il giardiniere

Longino ha detto...

La perdita di iscritti è naturale, non può un partito governare oltre sessant'anni senza un'alternanza! Sono cambiate tante cose in una generazione, ma la sinistra ha cambiato solo il nome. Ora Bersani come "novità" ripropone il "nuovo Ulivo"...ricominciamo da capo, come nel gioco del Monopoli: ripartire dal VIA.
Cambiare qualche mummia no? Anche il sindaco di Firenze (un giovane)ha provocato i vertici del Pd al rinnovamento, al ringiovimento, delle persone e delle idee.

Anonimo ha detto...

infatti in questo lembo di territorio pare di essere in una piccola realtà autoritaria dalla fisionomia feudale e con remoti riverberi di democrazia proprio grazie all'egemonia di un solo partito. Il quale si è spartito il territorio attraverso i consensi, come cosa sua, cioè " cosa nostra " . Supportato da una propaganda prezzolata, e che proprio perchè prezzolata, conserva il proprio posto garantitogli da quella politica la quale, difesa da costoro, riesce ad affrontare crisi d'immagine e di consenso, oltre ogni ragionevolezza. Chans il giardiniere

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