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sabato 25 settembre 2010
Ricevo e pubblico:

Per un Bilancio 2011 partecipato
 
Ci avviciniamo alla scadenza  del bilancio comunale 2011.
In ballo ci sono tagli pesantissimi: 6 milioni di euro secondo quanto dichiarato dalla stessa Giunta.  In tutti i Comuni si è cominciato a discutere come affrontare una situazione che è di vera e propria emergenza. Anche a Bologna, retta da un Commissario prefettizio, si è aperta una istruttoria pubblica per coinvolgere su scelte e progetti l'intera comunità.
A Carpi tutto tace. Sindaco e Giunta sono ancora in ferie? O sono paralizzati per vuoto di idee?
Oltre a protestare per i tagli imposti dal Governo alle risorse dei Comuni, bisogna mettere mano all'assetto delle spese e delle entrate, selezionare, sostenere i servizi essenziali e ridimensionare ciò che essenziale non  è, rivedere rette e tariffe, sperimentare nuovi modelli di gestione meno costosi.
Come è possibile compiere questa operazione senza aprire un'ampia discusssione nella città, senza coinvolgere i cittadini e le loro organizzazioni ed associazioni?
Alleanza per Carpi invita Sindaco e Giunta ad uscire dal letargo e ad attivare procedure pubbliche di confronto e di partecipazione sulle scelte da compiere per il Bilancio 2011 e sulle ricadute che  avranno  sull'intera comunità.

Alleanza Per Carpi

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci sono 6 milioni di spesa da tagliare. A che diavolo serve "coinvolgere" i cittadini? Nessuno dirà mai di tagliare nei propri settori di interesse.
E' altrettanto chiaro che la Giunta deve prenderesi tutte le sue responsabilità in un momento del genere. Francamente non credo che un dibattito pubblico su dove tagliare 6 milioni di spesa possa offrire grandissimi spunti.

Giliola Pivetti ha detto...

Chissà allora perchè la commissaria di Bologna ha cominciato questo percorso, dimostrandosi tanto capace di dialogare coi cittadini che le hanno chiesto di candidarsi a sindaco.
E chissà allora perchè anche Pighi a Modena ha cominciato un percorso simile.
Saranno persone che non sanno come riempire le loro serate....
Il fatto è che le assemblee e gli incontri se non li fai prima li dovrai fare dopo sull'onda delle proteste, e allora meglio farle prima, non per andare a chiedere dove tagliare, ma per raccogliere idee e stati d'animo. Anche per convincere se necessario, col tempo che serve a digerire dei cambiamenti.
L'alternativa è andare in piazza a distribuire volantini per dire quanto è cattivo Berlusconi, ma a questo non crede più nessuno, ormai si è visto che tutti i governi sono alle prese con la spesa pubblica.
Governare una città vuol dire arrotolarsi le maniche e cercare soluzioni ai tempi difficili, senza fermarsi alla scorciatoia del lamento.
Resta sempre la famosa rotonda da due milioni e mezzo che si può tagliare, per esempio.
Si può ridiscutere il costo di gestione della biblioteca e il servizio che può dare, ancora per esempio...

Anonimo ha detto...

condivido il pensiero di Giliola.
Enrico

Anonimo ha detto...

Mi sembra estremamente ragionevole il pensiero di Giliola. Chiudersi in conclave senza sentire o coinvolgere la gente portera', a posteriori, a doversi confrontare con le varie anime della citta' e rimangiarsi certe decisioni od a dovere ripianificare tutto.

Carlo C.

Anonimo ha detto...

io penso che condividere scelte con la città sia un modo per ascoltare e responsabilizzare i cittadini. questa condivisione ci aiuterà a portare il peso di questi tagli, i cittadini chiedono di essere ascoltati e resi partecipi, proprio perchè resi partecipi si sentiranno responsabilizzati e così anche l'amministrazione sarà piu' serena sulle soluzioni che sarà costretta ad adottare. Ci aspettano tempi bui e di vacche magre, il barometro segnala burrasca..la Marcegaglia è stata fin troppo chiara, mai come ora è importante l'unità e la solidarietà nella piena condivisione, mai come ora si necessita di un bilancio partecipato.

movimento per una cittadinanza responsabile.

Longino ha detto...

In parte ha ragione la sig.ra Pivetti, in parte gli Amministratori di Carpi, dovrebbero fare un bel "mea culpa" per le spese eccessive fatte negli anni scorsi, sapendo che ora sono penalizzati. I Comuni virtuosi non hanno di questi problemi. E poi...che non piangessero, come faranno allora nel 2011 tanti padri di famiglia, senza lavoro? Eliminando le spese superflue, inutili, gli incarichi ai consulenti, i viaggi per il mondo e l'Europa! Coraggio!

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