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martedì 7 dicembre 2010
09:03 |
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Non ero completamente d'accordo con la mozione di ApC sull'immigrazione. Secondo me nascondeva un rischio che avevo ravisato anche all'indomani del delitto di Novi. Quello di voler contrapporre una cultura "buona" - la nostra - ad altre culture "cattive".
Il rischio si è manifestato ancora più palesemente nell'ultimo commento in cui Giliola dice:
Di sicuro è difficile parlare del delitto di Novi senza provare un immediato senso di orrore.
Però è sbagliato legare quel delitto solamente ad una cultura e ad una religione (ad una etnia?) opponendo a quella la nostra cultura e la nostra religione. Il concetto di "delitto d'onore" va molto al di là della religione e trascende le culture.
Nemmeno il fatto che siano le donne a pagarne maggiormente le conseguenze è una prerogativa della cultura araba e mussulmana. Secondo(1) alcune organizzazioni giordane impegnate nella difesa dei diritti delle donne, i delitti d'onore sono più frequenti nelle comunità cristiane che nelle comunità mussulmane. Il Corano non parla di delitti d'onore, "solo" di frustate in caso di adulterio, la lapidazione era un'usanza ebraica, in seguito è stata adottata dai mussulmani più conservatori.
In Giulietta e Romeo di Shakespeare (1600), Tebaldo, Romeo e Giulietta muoino tutti per via di un amore "disonorevole" per le famiglie. Nel Tito Andronico (sempre di Shakespeare), Lavinia, la figlia del protagonista, è stata violentata e mutilata e Andronico sta pensando di ucciderla per riscattare il suo onore.
In Europa fino a non molto tempo fa si mandavano al rogo le adultere, era la chiesa Cristiana a svolgere lo stesso ruolo patriarcale. In Gran Bretagna le donne nubili che rimanevano incite venivano rinchiuse nei manicomi.
Va ricordato che le disposizioni sul delitto d'onore contenute nel nostro Codice Penale, all'art. 587
A coronamento dell'articolo 587 vigeva poi l'istituto del "matrimonio riparatore", che prevedeva l'estinzione del reato di violenza carnale nel caso in cui lo stupratore o il seduttore di una minorenne accondiscendesse a sposarla, salvando così l'onore della famiglia.
Nella cultura patriarcale che ha generato l'omicidio di Novi la donna è considerata come un "bene" della famiglia e della comunità, questo indubbiamente favorisce anche la cultura del possesso. Gli stupri di gruppo dei soldati invasori, il turismo sessuale, la tratta delle prostitute verso i paesi "occidentali", il ruolo della donna nel cinema, nella televisione e finanche nella nostra politica potrebbero essere visti, agli occhi degli uomini (e delle donne) di quella cultura, non proprio come segni di una considerazione della donna molto migliore nella cultura occidentale!
La nostra cultura ha cercato di liberare le donne dall'oppressione dei doveri familiari che erano loro tradizionalmente attribuiti ma non ha certo trovato una soluzione ottimale al vuoto lasciato. Nel mondo arabo nessun parente anziano viene abbandonato in una casa di riposo, quando invecchiano le madri e padri vengono curati in casa e muoiono nel loro letto con tutta la famiglia intorno. Nei recenti delitti Caliti e Bellarosa anziani genitori sono stati brutalmente e premeditatamente uccisi dai figli per motivi economici. Negli ultimi mesi Carpi è stata percorsa da un'ondata di suicidi senza precedenti, di persone giovani. Non ricordo di aver letto comunicati stampa di Vescovi e Sindaci o ordini del giorno in Consiglio contro la "cultura" che spinge i giovani verso queste aberrazioni.
Nessuna riserva alla condanna dell'omicidio di Novi.
Però per liberare queste donne dal patriarcato ci vuole giustizia sociale e sviluppo, occorre dare loro più opportunità economiche e favorire la loro integrazione.
Puntare solo il dito contro una religione e contrapporre una cultura che riteniamo migliore ad una che giudichiamo peggiore, serve solo a cavalcare l'ondata di xenofobia che si è diffusa in Europa insieme alla crisi economica e non porterà nessun vantaggio a queste donne.
(1) Molti dei dati contenuti in questo post sono tratti dal servizio "Uomini che uccidono le donne" di Robert Fisk su Internazionale n. 867
Il rischio si è manifestato ancora più palesemente nell'ultimo commento in cui Giliola dice:
chi pratica la violenza in quanto carpigiano ha una forma mentale di competenza dello psichiatra, non del sindaco. [...] Chi pratica la violenza perchè la sua etnia lo incoraggia ha bisogno di essere conosciuto e gli interventi culturali non tentati sono imperdonabili e sono di competenza anche dei politici.Vogliamo vedere delle differenze nette tra i delitti (e i suicidi?) avvenuti in questi mesi ad opera di carpigiani e quelli ad opera di stranieri. Dobbiamo affermare che se un carpigiano uccide (o si uccide?) è pazzo. Non possiamo accettare che c'entri la "nostra" cultura e/o la nostra religione. Perchè questo ci destabilizza troppo. Perchè, in qualche misura, potrebbe toccare anche noi. Perchè non ammetteremo mai che la nostra cutura e la nostra religione possano sbagliare. Anche di fronte alla crisi globale (economica, ambientale, sociale, politica, ...) a cui assistiamo rifiutiamo di ammettere che il sistema è sbagliato. Meglio pensare che sia colpa di qualche pazzia dalla quale ci sentiamo, tutto sommato, protetti.
Di sicuro è difficile parlare del delitto di Novi senza provare un immediato senso di orrore.
Però è sbagliato legare quel delitto solamente ad una cultura e ad una religione (ad una etnia?) opponendo a quella la nostra cultura e la nostra religione. Il concetto di "delitto d'onore" va molto al di là della religione e trascende le culture.
Nemmeno il fatto che siano le donne a pagarne maggiormente le conseguenze è una prerogativa della cultura araba e mussulmana. Secondo(1) alcune organizzazioni giordane impegnate nella difesa dei diritti delle donne, i delitti d'onore sono più frequenti nelle comunità cristiane che nelle comunità mussulmane. Il Corano non parla di delitti d'onore, "solo" di frustate in caso di adulterio, la lapidazione era un'usanza ebraica, in seguito è stata adottata dai mussulmani più conservatori.
In Giulietta e Romeo di Shakespeare (1600), Tebaldo, Romeo e Giulietta muoino tutti per via di un amore "disonorevole" per le famiglie. Nel Tito Andronico (sempre di Shakespeare), Lavinia, la figlia del protagonista, è stata violentata e mutilata e Andronico sta pensando di ucciderla per riscattare il suo onore.
Tito: "Fece bene l'impetuoso Virginio quando uccise la figlia con la propria destra perchè era stata violentata, insozzata e deflorata?". Saturnino: "Fece bene, Andronico. La fanciulla non doveva sopravvivere alla vergogna e con la sua presenza rinnovare il dolore di lui. Quindi il destino di Lavinia è segnato."La storia di Lavinia si avvicina molto alla tragedia degli stupri di gruppo commessi dai miltari statunitensi ad Abu Ghraib. Pensate all'orrore delle foto che abbiamo visto e immaginate quelle che nemmeno Obama ha avuto il coraggio di farci vedere! Ad Abu Ghraib le donne sono state torturate molto più degli uomini, in prigione quasi tutte sono state violentate, alcune quando sono uscite erano incinte e i loro familiari le hanno uccise per cancellare la vergogna.
In Europa fino a non molto tempo fa si mandavano al rogo le adultere, era la chiesa Cristiana a svolgere lo stesso ruolo patriarcale. In Gran Bretagna le donne nubili che rimanevano incite venivano rinchiuse nei manicomi.
Va ricordato che le disposizioni sul delitto d'onore contenute nel nostro Codice Penale, all'art. 587
Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.sono state abrogate solo con la legge 442 del 1981!
A coronamento dell'articolo 587 vigeva poi l'istituto del "matrimonio riparatore", che prevedeva l'estinzione del reato di violenza carnale nel caso in cui lo stupratore o il seduttore di una minorenne accondiscendesse a sposarla, salvando così l'onore della famiglia.
Nella cultura patriarcale che ha generato l'omicidio di Novi la donna è considerata come un "bene" della famiglia e della comunità, questo indubbiamente favorisce anche la cultura del possesso. Gli stupri di gruppo dei soldati invasori, il turismo sessuale, la tratta delle prostitute verso i paesi "occidentali", il ruolo della donna nel cinema, nella televisione e finanche nella nostra politica potrebbero essere visti, agli occhi degli uomini (e delle donne) di quella cultura, non proprio come segni di una considerazione della donna molto migliore nella cultura occidentale!
La nostra cultura ha cercato di liberare le donne dall'oppressione dei doveri familiari che erano loro tradizionalmente attribuiti ma non ha certo trovato una soluzione ottimale al vuoto lasciato. Nel mondo arabo nessun parente anziano viene abbandonato in una casa di riposo, quando invecchiano le madri e padri vengono curati in casa e muoiono nel loro letto con tutta la famiglia intorno. Nei recenti delitti Caliti e Bellarosa anziani genitori sono stati brutalmente e premeditatamente uccisi dai figli per motivi economici. Negli ultimi mesi Carpi è stata percorsa da un'ondata di suicidi senza precedenti, di persone giovani. Non ricordo di aver letto comunicati stampa di Vescovi e Sindaci o ordini del giorno in Consiglio contro la "cultura" che spinge i giovani verso queste aberrazioni.
Nessuna riserva alla condanna dell'omicidio di Novi.
Però per liberare queste donne dal patriarcato ci vuole giustizia sociale e sviluppo, occorre dare loro più opportunità economiche e favorire la loro integrazione.
Puntare solo il dito contro una religione e contrapporre una cultura che riteniamo migliore ad una che giudichiamo peggiore, serve solo a cavalcare l'ondata di xenofobia che si è diffusa in Europa insieme alla crisi economica e non porterà nessun vantaggio a queste donne.
(1) Molti dei dati contenuti in questo post sono tratti dal servizio "Uomini che uccidono le donne" di Robert Fisk su Internazionale n. 867
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18 commenti:
Complimenti all'autore dell'intervento (Pignatti?). E'confortante arrivare in ufficio la mattina e poter leggere qualcosa di intellettualmente stimolante, varie spanne al di sopra di ciò che scrivono certi politici alla ricerca del consenso che non hanno.
Però firmati, gentile anonimo, perché è importante sapere quanti siamo a pensarla così.
La xenofobia, il nazionalismo, il culturalismo fanno leva sugli istinti peggiori delle persone, ed è facile approfittarne.
Una cultura diversa va invece costruita pezzo a pezzo, conquistando le persone una ad una.
E tutti gli anonimi messi insieme valgono comunque uno, al massimo.
PS: si, ho scritto io l'articolo.
Gli anonimi valgono perchè... il nome non è la cosa.
Per trattare il tema "violenza" occorre occuparsi dell'essere umano e della sua natura.
E' innegabile che il modo in cui abbiamo strutturato la nostra vita (o meglio la nostra idea di vita) è permeato di violenza.
Il modo in cui educhiamo i nostri bimbi è profondamente violento. Il sistema premio/punizione che fin da piccoli ci viene inculcato genera violenza: è evidente!
Le motivazioni del nostro agire sono per lo più estrinseche: faccio questo per quello, oppure: mi sacrifico oggi per stare bene domani... Si perde così l'autenticità e la profondità tipiche degli esseri viventi.................................
Gli anonimi valgono perchè... il nome non è la cosa.
Per trattare il tema "violenza" occorre occuparsi dell'essere umano e della sua natura.
E' innegabile che il modo in cui abbiamo strutturato la nostra vita (o meglio la nostra idea di vita) è permeato di violenza.
Il modo in cui educhiamo i nostri bimbi è profondamente violento. Il sistema premio/punizione che fin da piccoli ci viene inculcato genera violenza: è evidente!
Le motivazioni del nostro agire sono per lo più estrinseche: faccio questo per quello, oppure: mi sacrifico oggi per stare bene domani... Si perde così l'autenticità e la profondità tipiche degli esseri viventi.................................
A me , francamente, l'ordine del giorno di Apc non è piaciuto per niente. E' uno come i tanti che si sono scritti e approvati negli anni passati, ma con l'aggravante che fa proposte del tutto vaghe e inattuabili. Attribuisce all'amministrazione di Carpi compiti e obiettivi che neanche il Ministero di riferimento si pone.
Sul piano dell'ispirazione culturale e ideologica, non lo condivido neppure lì. Tutto questo bisogno di ribadire che la nostra società ha dei valori imprescindibili, dimenticando che l'affermazione e il rispetto di quei valori non si sono mai diffuso per decreto, ma solo grazie alla lotta politica e alla creazione di una cultura altamente civile e umana; tutto ciò suona come un'ammissione indiretta che la nostra società è decadente. Insomma, non vorrei essere malizioso, ma mi sembra che questo odg sia un po' "strumentale" (come dicono i politici).
Salvatore.
Condivido appieno questo tuo intervento Marco, mi è piaciuto molto e mi sento personalmente in sintonia
Fabio E.
Caro Pignatti ( e caro anche l'anonimo delle 9,52 che dice che andiamo solo in cerca di consensi...è Natale e amo quasi tutti) prima di tutto ti ringrazio per il tuo intervento molto completo. Troppo completo. La mozione parla di Carpi. Capito? CARPI !! Cosa fanno a Guantanamo, cosa fanno gli islamici, quante pecche ha la sedicente civiltà occidentale, quanti meriti ha la ancor poco conosciuta civiltà orientale e se c'è vita su Marte, in questo contesto, non è stato preso in esame.
Abbiamo detto che se vogliamo convivere dobbiamo conoscerci meglio, dobbiamo finalizzare interventi specifici,creare organismi che ci aiutino a uscire da schemi mentali reciproci. Il tuo titolo poi non aiuta il confronto, "Guerra", perchè guerra?
Salvatore, i compiti che ApC attribuisce al Comune non hanno niente di impossibile, anche se il Ministero non li fa. Sarebbe un merito anticipare soluzioni.Non c'è niente di impossibile nel creare un organismo di confronto permanente con gli immigrati ed è gratis per di più.
Poi andrà a finire che il Comune magari lo farà davvero e allora quelli più realisti del re si nasconderanno sotto al tavolo (come stanno facendo ora quelli che dicevano che era strumentale la proposta di ApC che il Comune facesse incontri anticipati coi cittadini sul bilancio 2011).
Per epoché: condivido pienamente il tuo discorso, solo che, in quanto persona che fa politica qui e ora, io devo cercare di rendere compatibile la mia visione filosofica e pedagogica con interventi immediati. Almeno così mi regolo io e non è per niente facile.
Sugli anonimi che girano qua sopra, però, ho i miei dubbi. Se tenessero in considerazione il fatto che il nome non è la cosa, non si prenderebbero la briga di giudicare il "perchè" di una mozione, ma solo il suo contenuto. E invece via con "è strumentale", "è per cercare consensi" ecc, ecc. Evidentemente il mio nome lo usano per formarsi un giudizio completo, ma non mi danno l'opportunità di fare altrettanto.
Nemmeno tu, sebbene un nome simbolico sia già meglio di niente.
Ritengo questo dibattito estremamente interessante. Però non entrerò nel merito per evitare polemiche. Evidenzio solamente un paio di considerazioni prettamente personali, in parte inerenti: io di stranieri in Italia, non ne farei più entrare. Questo a partire dai comuni ( .. e varie Unioni ..), non per razzismo, ma perche dato il momento storico, si rischiano una implosione e pesanti problemi sociali. Per quanto riguarda il delitto di NOVI, ricordo benissimo la DOMENICA sera del 3 Ottobre 2010, mentre nello stesso posto in cui sono ora, verso le 21.00 circa, ho letto la notizia sul sito dell’ ANSA, e per 2 o 3 volte ho strabuzzato gli occhi. D’impulso ho mandato a tutti gli iscritti della Mailing-list del novigiudiforma , una mail con copiata la stessa notizia, e l’oggetto fù : “MERDA !”.
Davide Boldrin
Devo fare delle precisazioni.
Il titolo: di sicuro vuole essere una provocazione. Questo post non è nato in risposta al comunicato di ApC. Piuttosto è nato in risposta ad una serie di esternazioni sentite subito dopo il delitto di ottobre. All'epoca non lo pubblicai perchè mi sembrava si dovesse condannare senza riserve l'avvenuto e non volevo creare ambiguità. Allora l'avevo chiamato prima "L'avvocato del diavolo" poi gli avevo dato questo titolo che vuole evocare lo spettro di qualcosa che non è sicuramente scritto nel comunicato di ApC ma che serpeggia nella nostra società.
Io non contesto quello che la mozione propone per Carpi. Ben venga tutto quello che favorisce la comprensione e l'integrazione.
Infatti non ho scritto questo post fino a quando non è comparso quel commento di Giliola che voleva di nuovo fare distinzioni tra l'omicida "carpigiano" da quello di "altre etnie".
Un referendum in Svizzera ha appena approvato l'espulsione immediata per gli stranieri che commettono un reato. E sono sicuro che moltissimi nostri concittadini sarebbero pronti a votare a favore di un provvedimento simile.
Ecco il problema: voler distinguere la gravità dei reati in base a chi li compie. Non è questa la strada!
La strada (secondo me) è la legge uguale per tutti, la rapidità della giustizia e la certezza della pena per chiunque commetta un reato, sia carpigiano o pakistano, sia un povero disoccupato o un ricco parlamentare.
Ecco:
" Ecco il problema: voler distinguere la gravità dei reati in base a chi li compie. Non è questa la strada!
La strada (secondo me) è la legge uguale per tutti, la rapidità della giustizia e la certezza della pena per chiunque commetta un reato, sia carpigiano o pakistano, sia un povero disoccupato o un ricco parlamentare "
Condivido.
Davide Boldrin
Giliola,
il problema non riguarda tanto il fatto che alcune proposte del vostro odg si possano o si debbano realizzare, tantomeno il fatto che prima o poi questa amministrazione, che dice sempre di no a tutto, "rubi" le idee degli altri e non ringrazi nemmeno. Queste sono cose che accadono in politica, dove ha ragione chi ha il potere di fare le cose e non chi le dice per primo.
Il problema che io volevo sollevare era relativo al linguaggio dell'odg che mi sembra pomposo, altisonante e in molte parti del tutto vuoto. La nostra società, nel caso di Novi, ha reagito subito come poteva: una fiaccolata alla quale molte persone hanno partecipato, certo non tutte, e la consapevolezza che bisogna stare più attenti, che il controllo sociale deve essere più forte.
Sulla proposta del tavolo di confronto con gli immigrati io sono d'accordo, ma mi sembra che le difficoltà a creare questo tavolo non siano poche. Daniela Depietri, che io avuto come collega in Consiglio, è persona molto competente in materia e sarebbe stato bello costruire con lei una risposta istituzionale adeguata ad affrontare il problema. A suo tempo discutemmo di questi problemi e dell'integrazione degli stranieri nella vita politica della nostra città e mi ricordo che le difficoltà incontrate nel tentativo di far partecipare gli stranieri all'attività politica non erano per niente facili da superare. Il discorso sarebbe molto lungo e non riuscirei ad affrontarlo qui, ma credo che in sostanza si possa dire che i Comuni hanno armi spuntate contro la violenza famigliare, italiana o straniera ch'essa sia. A volte lo strumento dell'odg è del tutto insufficiente ad avviare una discussione costruttiva che produca un risultato apprezzabile. Ecco perché ho parlato di odg strumentale: perché, in questo caso, è inevitabile che esso si fermi alla discussione fine a se stessa.
Sulla presentazione anticipata del bilancio ai cittadini mi sembra di poter dire che essa non ha niente a che vedere con il bilancio partecipato e a nulla valgono argomenti come "è un inizio" o altri, perché il bilancio partecipato è una realtà da ormai vent'anni e lo è in città grandi come Porto Alegre!
la ragazza pakistana di Novi risvegliandosi dal coma ha detto del padre e del fratello "Cag gniss un cancar a tut e du!!!".
Dimostrando così due cose:
1) che il suo sentire umano profondo è perfettamente in linea col mio
2) che avendone convenienza - come diceva in perfetto carpigiano il vecchio commerciante di maglieria olandese - si impara anche il dialetto.
Domanda finale: cosa c'è di tanto conveniente per il profondo umano pakistano nella nostra società rispetto alle altrui da rendere conveniente imparare il nostro dialetto?
il correttore di bozze a se stesso
Sono perplessa. Da un lato l'odg mi piace, anche se un po' ampolloso come scrive Salvatore, perchè spero serva un pochino a muovere quello strato di volemose bene ipocrita. Dall'altro lato faccio fatica a credere in una integrazione. Ultimamente mi ha colpito una cosa: dopo il delitto di Novi c'è stata una manifestazione fiaccolata di solidarietà e per dimostrare che sulle cose che contano siamo tutti uniti e che le donne sono assolutamente libere, quello era un caso. C'era un sacco di donne pakistane, magrebine ecc. Mi sono detta: ma allora esistono. Poi, passata la fiaccolata, voilà, sparite. Provate ad uscire al sabato pomeriggio, è pieno di extracomunitari vestiti a festa che si trovano giustamente tra loro, si divertono, vanno in piazza come facevamo noi anni fa. Trovate una donna. Forse ne trovate quattro o cinque, circondate da figli. Ma come fanno ad integrarsi se stanno sempre chiuse in casa alla mercè degli uomini? Come fanno a conoscere un futuro marito che piacca a loro se non ne incontrano? Mi sa che i matrimoni sono tutti, o quasi, combinati dagli uomini di casa (casa nuova o casa in Pakistan o altro paese).
E questa è violenza.
Per l'integrazione ce ne vuole, è inutile far finta di non vedere e negare che i problemi siano tanti . Ben vengano quindi proposte di tavoli di confronti, ma dove ci sia rispetto reciproco e non si pieghi sempre il capino per paura di turbare la suscettibilità altrui.
Per la primogenitura dell'idea di coinvolgere la cittadinanza sul bilancio, ma chi si può aspettare un minimo di riconoscimento da parte dell'ineffabile volpino mannaro?
Capisco le vostre perplessità rispetto all'eventuale ampollosità della mozione.Diciamo, a titolo di scuse (perchè della lungaggine e ampollosità ci si deve sempre scusare)che l'argomento ha coinvolto la nostra emotività e ci siamo sentiti di farlo così sperando di suscitare altrettanta emotività.
Questa discussione dimostra che non ci siamo sbagliati completamente, infatti il coinvolgimento c'è. A noi basta che in Consiglio comunale si sviluppi una discussione simile a questa, e che l'Assessore Bellelli (poichè la competenza ricade su di lui) accolga l'argomento nell'agenda del suo lavoro.
Riguardo al contributo che può dare la consigliera De Pietri io ci stendo su un velo. A suo tempo, riferì con molto orgoglio di essere andata a una giornata di festa pakistana come rappresentante del Comune, e di aver sdegnosamente abbandonato la festa quando le dissero che le donne mangiavano separate dagli uomini. E' chiaro che con questo modo di ragionare è difficile costruire tavoli permanenti di confronto. La De Pietri proclamò questo a una direzione del PD, io intervenni per dire che secondo me aveva sbagliato, nessuno mi diede ragione. Se il PD ragiona ancora così, non ci sarà modo di coinvolgere la comunità straniera. Confido in Alberto Bellelli e nella sua cultura umanistica.
Cara giliola e cari lettori di questo blog, preciso, per onor di cronaca, che la festa pakistana a cui fui inviatata, come consigliera comunale nella precedente legislatura, era solo l'ultimo tassello di una serie di incontri con donne e uomini stranieri, compreso anche un tavolo che si era tentato di costruire a cui avevamo inviatato le varie etnie presenti sul territorio carpigiano. A quel tavolo avevamo chiesto che fossero presenti anche donne e solo l'etnia pakistana si oppose. Ecco il perchè del mio/nostro gesto (ero stata inviata insieme alla consigliera Principi) che non è stato così eclatante come descritto....(abbiamo espresso il nostro pensiero a uomini e donne con i quali ci eravamo confrontate da lungo tempo) ma che ha voluto essere un modo, seppur banale, visto come è stato "giudicato" da Gigliola..., di esprimere contrarietà a un atteggiamento che ha poi prodotto il fallimento del tavolo stesso.
Sempre per onor di cronaca, voglio ricordare che i primi progetti sulle donne non comunitarie furono "pensati" e realizzati dalla Commissione Pari Opportunità al tempo in cui ne facevo parte. I primi corsi di avvicinamento alla lingua italiana per le donne non comunitarie furono una idea della allora Presidente e mia. Ancora oggi quel modo di accogliere, di relazionarsi è risultato valido e viene utilizzato dalle istituzioni.
Informo che in Unione Terre D'Argine è stato presentato e votato quasi all'unanimità (ha votato contro la Lega) un ordine del giorno che, partendo dal delitto di Novi, rilancia politiche contro la violenza alle donne (credo si possa trovare in rete).
Ringrazio Salvatore per le sue parole.
e a tutti, anche a chi ci ospita e pure in anticipo, Buon Natale e Buon Anno
Daniela Depietri
L'ottimo intervento di Marco mi risparmia di dover scrivere parecchie cose.
Condivido praticamente tutto e sulla base di queste convinzioni, considero l'ordine del giorno di ApC invotabile.
"chi pratica la violenza in quanto carpigiano ha una forma mentale di competenza dello psichiatra, non del sindaco."
io mi sono appena fatto 5 settimane di TSO (trattamento sanitario obbligatorio) al centro di diagnosi e cura di carpi. vorrei dire due parole.
non ho mai fatto del male a nessuno, me compreso, non sono un criminale, non ho commesso reati... eppure le ultime 5 settimane... e 5 settimane, non due o tre giorni, le ho passate in centro di detenzione. un posto dove sei costretto a parlare, a collaborare, come dicono loro, altrimenti di li non esci. dove sei costretto con la forza a prendere dosi massicce di farmaci...
la mia colpa è di non avere una vita sociale, ne un lavoro, d'aver mandato a fare in culo lo spichiatra che mi seguiva... nient'altro. eppure c'ho passato 5 sett la dentro.
cè un ragazzo che ancora non è uscito che è dentro da 9 mesi. è stato costretto a farsi volontario... è volontario da 9 mesi eppure non può dimettersi, altrimenti lo rimettono dentro in tso.
gli psichiatri di cui parlava la pivetti... quella è tutta gente de deve stare in galera.
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