carpizeronove

Oggetto: proposte attuative a breve, medio e lungo periodo in merito al P.A.L.(Piano Attuativo Locale)

visionato l’Atto di Indirizzo e coordinamento triennale 2009-2011, che ha come parte fondante “l’agire sui determinanti del benessere collettivo” in un’ottica di integrazione delle politiche sociali con quelle sanitarie;

considerata l’importanza che diversi attori sociali possano fornire contributi al contempo diversi e non completamente sostituibili per la promozione e tutela della salute –bene pubblico e diritto di ciascuno - in un’ottica di partecipazione democratica (welfare mix);

tenuto conto della forte razionalizzazione a livello nazionale con ricaduta a livello regionale (vedi a tale riguardo la riforma in atto a livello regionale circa il passaggio dal welfare municipale al welfare regionale);

considerate le ultime disposizioni normative regionali fondate su nuove future modalità di affidamento dei servizi alla persona in base a criteri di accreditamento e non secondo procedure di gare di rilievo comunitario;

incontrati alcuni tecnici Esperti (Medici Specialisti), sia in ambito ospedaliero(Ospedale “B.Ramazzini di Carpi”) che in ambito territoriale (Consultorio), i quali hanno accolto le due associazioni e C.P.O.con spirito collaborativo;

le donne delle associazioni femminili CIF e UDI e la Commissione Pari Opportunità - Unione delle Terre d’Argine propongono alle SS.LL. le sottoindicate politiche a breve-medio e lungo periodo:



a breve periodo:

• definizione di chiari protocolli relativamente alle dimissioni dei bimbi dall’unità operativa di Pediatria dell’Ospedale Civile “B.Ramazzini” di Carpi (percorso“dimissioni protette”);
• verifica costante e monitorata, considerati i bisogni sempre più complessi, dell’integrazione socio-sanitaria(Centri Famiglie/Servizio Sociale/Consultorio,etcc.)al fine di definire percorsi a “rete”;
• gravidanza: pur riconoscendo al reparto di ostetricia efficienza e professionalità, si raccolgono anche osservazioni che evidenziano la difficoltà di alcune donne, che hanno avuto un parto difficile o il taglio cesareo, a tenere sempre il bambino accanto a sè. Laproposta, condivisa con il Responsabile Sanitario, è quella di riconsiderare il rapporto mamma-neonato anche perché non più attivo il nido in reparto.Spesso si rileva inoltre che le donne partorienti vivono il parto in solitudine a causa di un inadeguato supporto da parte delle reti familiari.Al fine di evitare situazioni disagiate le associazioni sollecitano un buon sostegno da parte di tutti gli operatori;
• esame mammografico : i tempi di attesa risultano ancora piuttosto lunghi; l’esame dovrebbe essere corredato dall’esame ecografico e dalla visita al fine di produrre risultati diagnostici validi, così come suggerito dai Medici in occasione del recente incontro.Tale esame dovrebbe avvenire sempre nello stesso Ospedale, per facilitare il confronto con gli esami precedenti, mentre al momento capita che si svolga “ora qua ora là”. Lo screening è un esame incompleto sul quale è opportuno avviare una verifica. Nell’Ospedale di Carpi, secondo accordi intervenuti con il Dirigente Responsabile di Radiologia, resta valida e da rafforzare la corsia preferenziale per le donne affette da tumore;
• forme patologiche tumorali : l’incontro con i Medici della struttura ospedaliera ha rilevato che ricerche epidemiologiche su tali tematiche risultano alquanto impegnative e molto vaste.Si constata comunque che il tumore alla mammella risulta in calo dal 2002.Tale risultato positivo è stato probabilmente determinato anche dallo screening mammografico attivato da tempo a Carpi. A tale riguardo viene segnalata l’importanza della prevenzione ed educazione sanitaria (si è constatato ad.es. che una donna su tre non partecipa allo screening).Molto importanti, ai fini preventivi, risultano i determinanti della salute (stili di vita: fumo, alcool, alimentazione,movimento fisico,etcc). Prossimamente proprio a Carpi verrà realizzato un Convegno sul rapporto ”alimentazione e cancro”;
• sterilizzazione: risulta aumentata ultimamente la richiesta di questo particolare intervento da parte delle donne in età feconda; a tale riguardo esistono lunghe liste di attesa: ci si chiede: perché non prevedere, per chi ne ha possibilità, forme adeguate di accesso?
• papilloma virus: alla richiesta di validità di tale vaccino viene risposto che la somministrazione dello stesso viene scrupolosamente considerata dai Medici. A tale riguardo si propone una campagna informativa ai fini di una scelta consapevole;
• valorizzazione del Consultorio quale luogo privilegiato di politiche a favore della famiglia e prevenzione dell’IVG secondo le leggi 405/75 e n.194/1978: a tale riguardo, dopo l’incontro con la Responsabile territoriale, si richiede quanto segue:
• potenziamento della sede centrale di Carpi: implementazione delle risorse (sia operative che strumentali);
• snellimento e miglioramento dell’accesso alla struttura (anche per via telefonica);
• eco diagnostiche(esame impegnativo, ad alto rischio, soprattutto se effettuato al quinto mese di gravidanza, difficilmente attuabile in ambito privato); sarebbe necessaria un’ ulteriore apparecchiatura(ecografo) al fine di diminuire i tempi di attesa, così come un buon Esperto ecografista;
• potenziamento delle sedi periferiche consultoriali distrettuali: la sede di Novi di Modena abbisognerebbe, considerata anche la forte immigrazione, di un  potenziamento relativamente alle risorse operative (aumento ore di ostetricia e specialistica) così come di un ravvivamento rispetto al raccordo con i Medici di Medicina Generale;
• mediazione culturale: risulta necessario potenziare la sede di Novi di Modena in quanto la stessa risulta alquanto inadeguata;
• IVG: pur constatando che il tasso di IVG risulta in calo sia per le italiane che per le straniere si rileva la necessità di ulteriori politiche di gratuità relativamente alla contraccezione;
• recidive di IVG per immigrate: la ripetitività aborto è standard ( 24%); spesso incide una mentalità ristretta(“banalizzazione dell’aborto”) e tanto ancora resta da fare dal punto di vista educativo per modificare effettivamente determinati atteggiamenti delle utenti e dei loro partners;
• prevenzione aborto: si nota,in base alla casistica rilevata, una carenza educativa a livello di coppia rispetto alla salute ed ai valori di riferimento, così come si evidenzia l’opportunità di una buona interazione scuola-famiglia;
• scienza e malattie cromosomiche: resta parecchio da fare tenuto conto anche dei diversi atteggiamenti mentali che ancora restano nei confronti dell’utilità di alcuni delicatissimi esami clinici e del loro percorso diagnostico (vedi ad.es.il percorso intrapreso dall’ASL di Bologna ed il riferimento alla D.G.R. n.533 del 2008- Piano ufficiale – Obiettivo n.3/4 da estendere anche all’ ASL di Modena);
• educazione sanitaria: risulta opportuno e necessario vagliare attentamente le trasformazioni sociali (fasce di età) generatesi nella popolazione del territorio negli ultimi anni nonché focalizzare l’attenzione, qualora si effettuino ricerche e studi epidemiologici, non soltanto prettamente sugli organi del corpo femminili (utero, mammella), bensì considerare la persona in senso ontologico evidenziando anche altri disturbi a carattere bio-organico che possono incidere sulla salute e fecondità (ad.es. disturbi cardiovascolari e diabetologici,etcc.);
• educazione sanitario/affettiva nelle scuole superiori del territorio distrettuale: si chiede di continuare ed insistere su tale modalità educativa con il coinvolgimento degli insegnanti ed eventualmente con l’utilizzo di tutor e studenti preparati che facciano lezione ai loro pari.Viene risposto dalla Responsabile che tale campagna è già stata estesa a nuovi Istituti Professionali e Tecnici;
• allattamento al seno: risulta necessario sostenere tale modalità che, secondo studieffettuati da Esperti, porterebbe beneficio e preverrebbe i tumori al seno; a tale riguardo il Consultorio di Carpi si è sempre da tempo positivamente differenziato da altri territori, anche per l’attivazione di una rete collaborativa con le associazioni specifiche locali (vedi ad.es.associazioni come G.A.A.M.);
• menopausa: si constata come le donne, a seguito di corsi di educazione alla salutestiano modificando i loro atteggiamenti nei confronti di tale naturale passaggio dellaloro vita; a tale riguardo si richiede di definire un percorso di sostegno ed aiuto alle donne (attualmente si sta lavorando anche sull’incontinenza urinaria femminile);
• violenza alle donne: tale tipologia di violenza risulta a carattere indiretto; sipossono attivare percorsi di prevenzione in sintonia con le altre forze territoriali (P.S. dell’Ospedale, Pubblica Sicurezza, Questura,Centri di Ascolto, etcc.).
• verifica e monitoraggio dei progetti”Mamme oltre il blu” e “Scegliere di scegliere”. Dopo l’incontro con i Tecnici Esperti (Consultorio ed Ospedale) per il primo progetto si apprende che lo stesso potrà continuare (eventualmente”rivisitandolo”) dopo la risoluzione operativa di “passaggio di competenze” tra alcuni operatori esperti dell’AUSL. Relativamente al secondo progetto resta viva l’intenzione di continuarlo (a tale riguardo in P.d.Z è stata stanziata una modesta somma) anche se al momento si rilevano difficoltà legate alla gestione progettuale. L’opinione emersa dall’incontro con i Tecnici ospedalieri e consultoriali a riguardo di “Scegliere di scegliere” è quella che, pur riconoscendo, sia da parte delle associazioni che da parte degli stessi operatori, la validità del progetto, si ritiene indispensabile una rivisitazione dell’attuale percorso con il convolgimento delle associazioni femminile territoriali.

a medio periodo:

• ristrutturazione adeguata del Pronto Soccorso dell’Ospedale “B.Ramazzini” di Carpi, attualmente carente dell’Astanteria; a tale riguardo si sollecita una campagna informativa al fine di evitare un ricorso improprio a tale servizio;
• ristrutturazione adeguata delle sale operatorie dell’Ospedale cittadino, attualmente sottoutilizzate per carenza di risorse infermieristiche ed anestesiologiche;
• impellente necessità di provvedere a sistemare gli ambulatori di Ostetricia dell’Ospedale di Carpi;
• buona integrazione tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Azienda USL in relazione alle previsioni del Piano sociale e sanitario regionale ed in coerenza con le indicazioni dell’Università e della Conferenza territoriale sociale e sanitaria;.
• valorizzazione del privato-sociale (volontariato) quale risorsa per raggiungere unità di intenti, indispensabile per definire obiettivi che il nostro territorio richiede (ad.es.corsi di alfabetizzazione per stranieri).

a lungo periodo:

• riconoscere quale tema oggettivo la manifestata volontà di intervenire nel nostro territorio o con la valorizzazione delle “eccellenze” già presenti in Ospedale o ponendosi l’obiettivo di costruire un nuovo nosocomio con il coinvolgimento della cittadinanza.

Confidando in un positivo accoglimento al fine di sviluppare un confronto costruttivo, si coglie
l’occasione per porgere distinti saluti.

f.to C.I.F.di Carpi
La Presidente
Rachele Allegretti

f.to C.P.O. Terre d’Argine
La Presidente
Sandra Cavazzuti

f.to U.D.I. di Carpi
La Presidente
Odette De Caroli