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mercoledì 22 dicembre 2010
L'ordine del giorno del Consiglio comunale di Carpi dello scorso 16 dicembre comprendeva anche una delibera relativa allo scioglimento anticipato della società Patrimonio Città di Carpi srl. La costituzione di questa società a totale capitale pubblico (il cui obiettivo era quello di gestire e sviluppare in modo più dinamico il patrimonio immobiliare comunale), era stata decisa il 23 giugno 2005 con il voto di tutti i gruppi consiliari (ad esclusione di Rifondazione Comunista). Nata con un capitale di oltre due milioni di euro, frutto della cessione ad essa di 800 mila euro in contanti, dei terreni adiacenti alla Piscina comunale e dello stesso impianto della 'Campedelli' aveva un socio unico, il Comune, e un amministratore unico, il Direttore Generale del Comune Giordano Corradini.

L'assessore al Bilancio Cinzia Caruso ha motivato l'altra sera la scelta di scioglierla con la necessità del Comune di tornare in possesso della Piscina, per poter così dare il via alla fase di costruzione-gestione del nuovo impianto natatorio. "Obiettivo principale di questa società era proprio quello di costruire la Piscina ma nel tempo è mutato il quadro normativo di riferimento e così le prescrizioni del Patto di Stabilità". Lorenzo Paluan, Lista Civica Carpi a 5 Stelle-Beppegrillo.it-Prc, ha chiesto se altri Comuni stanno valutando casi simili, i costi sostenuti dall'ente locale per mantenere questa società e se la legge obblighi i Comuni a disfarsi di realtà simili. L'incaricata Romana Mattioli ha spiegato in primis che non c'è un obbligo ma che dal 2007 è cambiata la legislazione, anche fiscale, in modo da rendere questi soggetti poco flessibili e privi di motivazione strumentale. Ad esempio l'attribuzione di un diritto di superficie a chi intendesse costruire il nuovo impianto natatorio sarebbe difficile per un soggetto simile. "La Patrimonio srl – ha detto - non ha più motivi di esistere per attività come queste. Il capitale iniziale è stato utilizzato per il progetto dell'impianto, costato circa 600 mila euro, e non ci sono contratti e debiti in essere". I costi vivi della società, 7-10 mila euro l'anno, sono stati coperti dalla vendita di un terreno adiacente l'impianto. "Il Comune darà un contributo per la Piscina ma l'indebitamento sarà a carico di chi vincerà la gara per la costruzione-gestione della stessa".

Il capogruppo del PdL Roberto Andreoli ha spiegato poi che all'epoca della costituzione della Patrimonio Città di Carpi srl votò a favore della delibera in Consiglio comunale "anche come forma di apertura di credito a favore del Sindaco, che aveva promesso la nuova Piscina, ma né nel 2007 né nel 2008 né successivamente l'abbiamo vista. Oltre a questo aspetto assolutamente negativo sottolineo che rispetto alla vastità degli obiettivi della società non è stato fatto nulla, ma che comunque le spese ci sono state. Il capitale iniziale era di 2 milioni e 480 mila euro quasi tutti in terreni e poi c'erano anche 800 mila euro in contanti…Questi dove sono finiti? Non credo che a febbraio partirà alcunché. Dopo sei anni di assoluto silenzio e presa in giro dei cittadini".

Lorenzo Paluan ha poi ripreso la parola per spiegare come a suo parere questa operazione abbia rappresentato uno spreco di risorse pubbliche, "centinaia di migliaia di euro. I servizi pubblici al pubblico non possono essere forniti con strumenti di diritti privato come le società patrimoniali. L'operazione era sbagliata già dall'inizio e la Giunta deve assumersene la responsabilità in questa fase. E invece ci spacciate quanto avvenuto come esempio di efficienza amministrativa e colpa del destino cinico e baro". Giliola Pivetti, capogruppo di ApC, ha ricordato come fin dall'anno scorso si sapesse della inadeguatezza della società Patrimonio Città di Carpi srl rispetto alla sua missione "ma la si è sostentata ancora. Tutto questo fa il paio con una operazione malinconica di cattiva gestione, dove i 17 milioni previsti diventano 11 e dove sarebbe necessaria un'autocritica dell'amministrazione comunale". Roberto Benatti (PdL) ha invece dal canto suo ribadito che soggetti simili nascono per spostare fuori dai bilanci comunali l'Iva e diminuire in modo artificioso il debito pubblico. "I governi di centro-sinistra hanno però cambiato questa visione e la chiusura dopo cinque anni della società, anche se per un motivo pratico, è l'ammissione di un fallimento".

L'assessore ai Lavori Pubblici Carmelo Alberto D'Addese ha replicato per chiarire quali siano state le nuove normative (antisismiche e pro risparmio energetico) introdotte nella legislazione nel 2007-2008 e che hanno costretto a rifare il progetto più volte "con ampia disponibilità dei progettisti, il tutto per arrivare ad un impianto che costi 11 milioni di euro, così come il Consiglio comunale ha deliberato". Rispetto agli 800 mila euro citati da Andreoli D'Addese ha spiegato come tra spese per il rifacimento del progetto della Piscina e investimenti per la manutenzione dell'attuale impianto natatorio "ci si avvicini a questa cifra". Il Sindaco Enrico Campedelli ha poi preso la parola per sottolineare ulteriormente i passaggi che hanno portato negli ultimi anni a prendere la decisione di chiudere la Patrimonio srl mentre il capogruppo Davide Dalle Ave ha ricordato come la nuova Piscina sia un'opera pubblica "molto attesa anche perché la 'Campedelli' ha bisogno ormai di manutenzione permanente". E dopo che Andreoli in sede di dichiarazione di voto ha spiegato di avere intravisto "superficialità" nelle parole del primo cittadino, chiedendosi poi quanto servirà la gestione del nuovo impianto "visto che l'esempio della Biblioteca multimediale Loria dimostra come questa costi 1,5 milioni fissi", il capogruppo del Popolo delle Libertà ha chiuso il suo intervento invitando l'assessore D'Addese a "non dare più date in Consiglio sulla Piscina visto che ne ha dette già tante…"

L'autorizzazione allo scioglimento anticipato della società Patrimonio Città di Carpi srl è stata infine votata all'unanimità da parte dei membri presenti del civico consesso.

(Fonte: Carpidiem.it)

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