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L'Idv è del parere che occorra lavora per giungere ad una
"semplificazione" dell'amministrazione del territorio. Idv, infatti,
da sempre è convinta della necessità di ridurre i costi della politica
e sburocratizzare gli organismi pubblici che devono essere veramente
al servizio dei cittadini nelle loro esigenze sociali ed economiche.
In questo senso, l'Italia dei Valori è in prima linea nella lotta per
l'eliminazione di enti inutili quali, per esempio, le provincie, e
vede con favore la costituzione di enti sovra comunali che accorpino
le competenze e l'organizzazione dei singoli comuni, allo scopo di
implementare ed efficientare i servizi, razionalizzare la spesa e, di
conseguenza ottenere un risparmio per tutti i cittadini, anche in
termini di minore pressione fiscale. Nel caso specifico del Comune di
Carpi, l'Idv riconosce che la costituzione dell'Unione delle Terre
d'Argine ha portato numerosi benefici e si è rivelata uno strumento
importante per poter effettuare investimenti significativi quali, tra
gli altri, la costruzione della nuova scuola di Cibeno, altrimenti non
consentiti dal patto di stabilità. Pertanto l'Italia dei Valori ha
espresso il proprio consenso sulla decisione politica riguardante il
recente passaggio delle competenze riguardanti il comparto sociale ed
informatico all'Unione delle Terre d'Argine. Fermo ciò restando,
tuttavia, l'Italia dei Valori ritiene prioritario individuare adeguati
correttivi che consentano di superare i limiti che l'attuale statuto
delle Terre d'Argine pone in termini di rappresentanza politica
all'interno del proprio Consiglio. Bisogna infatti garantire a tutte
le forze politiche, specialmente a quelle di minoranza, adeguate forme
di rappresentanza, che diano voce e spazi adeguati alle istanze
dell'elettorato e consentano di esprimere la propria opinione circa
importanti materie e decisioni inerenti il nostro territorio. In
questo senso, Idv ritiene opportuno aprire un dialogo di
approfondimento con tutte le forze politiche del territorio per
individuare se possibile eventuali ed ulteriori modalità di
partecipazione e di rappresentanza rispetto a quelle finora
disponibili.
Fabio Esposito, coordinatore comunale idv
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13 commenti:
Buffo che l'IDV parli di rappresentatività e di presenza nelle istituzioni: ha un solo consigliere sia in Comune che in Terre D'argine, il consigliere Bizzarri, e questo consigliere non c'è mai. In un anno si è visto tre volte.
Magari intende dire "vogliamo un assessore anche in terre d'argine, il vicesindaco a Soliera, a Novi e Campogalliano", ovvero "poltrone poltrone poltrone"
Tutti uguali i politici, come quelli di Beppe Grillo: appena hanno avuto un posto, ci si abbarbicano come cozze, non lo mollano più e portano a casa tutti gli eurini che possono
Carissimo Fabio Esposito, passino pure espressioni di dubbia correttezza come "efficientare" e "fermo ciò restando", ma non può scrivere "provincie" con la "i". E'squalificante persino per un iscritto al partito di Di Pietro.
All'anonimo delle 19.17:
la trovo alquanto coraggiso nell'esprimere i suoi pareri dietro l'anonimato. Giustamente metterci la faccia è un pò troppo. Detto ciò per quel che riguarda le poltrone non mi sembra che nel comunicato l'idv richieda poltrone bensì la possibilità delle minoranze non rappresentate in consiglio Terre D'Argine (quindi non l'idv) di esprimere la loro su argomenti quali, per esempio, il sociale. Quindi, cortesemente, mi indica dove si richiedono le poltrone da lei indicate? Per quel che riguarda il consigliere Bizzarri, purtroppo, ha trovato lavoro solo all'estero e le sue assenza sono dovute a questo.
All'anonimo delle 11:21,
eh quando no nsi sa a cosa appigliarsi... le confermo la correttezza dei termini, se vuole arcaici, "efficientare" e "fermo ciò restando" (basterebbe una ricerca su google e si eviterebbero brutte figure, ma tanto, anche nel suo caso, la faccia non c'è); per quel che riguarda le provincIe è un errore di battitura di cui non ci siamo accorti, può capitare anche rileggendo un comunicato più volte. Sappiamo benissimo come si scrive province. La ringrazio comunque per la segnalazione, lei è molto attento, provvederemo a correggere il comunicato.
Detto ciò la invito a questionare sul tema e non ad arrampicarsi su specchi alquanto scivolosi
Fabio Esposito
Se Bizzarri ha trovato lavoro all'estero significa che è un cervello che è scappato.
Però è meglio che lasci il posto a qualcuno che magari non avrà il suo cervello, ma che possa portare avanti un minimo di politica dell'IDV.
Sulla costituzione "provincIe" è ancora scritto con la I. Una volta si scriveva così.
Si, infatti, mi sono anche dimenticato che si può scrivere in entrambi i modi. Grazie per avermelo ricordato.
Fabio
Si ricorda male: non si può scrivere in entrambi i modi: solo una volta si scriveva così, ora non più.
Solo per puntualizzare: lo zingarelli dice che il plurae con -cie è in disuso il che non significa errato. Comunque non la riutilizzerò!
Oh finalmente anche l'IDV parla di zingarelli (o ne aveva già parlato non dicendo nulla?)
Prendo spunto da questo comunicato dell'IDV per esprimere la mia opinione, ricordando però che la questione è ormai sollevata da tutte le forze politiche, ad esclusione del PD che ritiene i tempi non ancora maturi.La questione è il superamento di un meccanismo che ha impiantato praticamente cinque Consigli, quattro comunali eletti e uno delle Terre d'Argine non eletto ma di derivazione.
Il problema non è più soltanto di quali partiti siano rappresentati nelle Terre d'Argine, ma della elezione di quei consiglieri da parte dei cittadini.
I quattro Consigli comunali eletti sono infatti ormai quasi privi di competenze e il Consiglio non eletto delibera e decide la vita di quattro Comuni solo in base a uno statuto.
Mi pare che la situazione sia politicamente un furto di competenze e giuridicamente vicina all'incostituzionalità. Cioè il peggio che possa esistere.
Se le Terre d'Argine sono un vantaggio (cosa tutta da dimostrare a parte lo schivare il patto di stabilità)allora si deve fare il passo successivo e pensare a un Ente unico che però non tolga ai cittadini il loro attaccamento alla loro città. Operazione difficile, da costruire per tempo se no alle prossime elezioni i cittadini voteranno ancora Consigli comunali che decidono pochissime cose.
I cittadini non vi voteranno più...
Dai, parliamo per un attimo di cose serie: amici dell'Idv, ma la farmacista dove l'avete messa?
E soprattutto, dove avete messo la figlia architetta, che almeno quella non era male?
Francamente questo comunicato dell'IDV mi ha (positivamente) stupito e sinceramente ringrazio.
Già la democrazia rappresentativa in questo paese è zoppa per tanti motivi, di sicuro il caso dell'Unione TdA, non la migliora ma aggiunge squilibri, quindi essere chiari su questi temi è sempre un bene.
Per il resto concordo con le osservazioni fatte dalla Pivetti.
Abbiamo cinque consigli (e cinque giunte), aggiungo io eletti con sistemi elettorali diversi pure per quelli eletti direttamente.
Se l'Unione deve continuare a gestire servizi rilevanti per la vita di questi comuni, le cose devono cambiare (e di parecchio).
Dato lo statuto, che prevede una composizione del consiglio dell'unione che ha l'unico scopo (contando su una logica fortemente bipolare, al limite del bipartitco) di garantire che la maggioranza del Comune di Carpi, decide per tutti, credo che anche per i comuni minori sarebbe più utie eleggere consiglieri direttamente in un consiglio unico, che rispondano direttamente a chi li ha eletti ma che saranno obbligati a ragionare anche in termini di "Unione" e non solo di comuni di appartenenza, che non dover rimandare tutto alle "trattative" di secondo e terzo livello dentro ai partiti, che di fatto esautarano qualunque funzione e ruolo concreto dei consiglieri.
Mentre si ragiona per la muova Unione, si potrebbe cominciare a ragionare anche per sperimentare strumenti per consentire la partecipazione dei vari "campanili", l'importante è mettere nero su bianco se è verso il comune unico che si vuole andare e nel caso cominciare a capire chi è d'accordo e chi no, in modo che ognuno si assuma la responsabilità delle proprie scelte, senza nascondersi dietro il dito del "non è il momento giusto" (senza peraltro riuscire mai a spiegare, quale sarebbe, poi il "momento giusto").
Io sarei d'accordo se nel 2014 si votasse per il comune unico. In ogni caso vorrei evitare che si arrivasse al 2024 ancora in questa situazione, con i consigli comunali ridotti a inutili gusci vuoti (più di quanto già non lo siano ora)
Dopo aver votato IDV alle ultime elezioni, sono veramente disgustato. A Roma Scilipoti cambia casacca e a Carpi il consigliere che abbiamo eletto non partecipa nemmeno ai consigli comunali. Che schifo!
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