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mercoledì 9 marzo 2011
Nota stampa:

*CC 3/3/2011: AMPIA DISCUSSIONE SULLA SCUOLA***

Il resoconto della seduta del Consiglio comunale/6

* *

Il Consiglio comunale di Carpi di giovedì 3 marzo ha ampiamente discusso della situazione attuale della scuola italiana, sulla scorta di un ordine del giorno presentato a difesa della scuola pubblica dalla consigliera Pd Daniela Depietri, e firmato anche dal collega di gruppo Claudio Cavazzuti.

"E' iniziato l'anno scolastico 2010-2011, probabilmente uno dei più difficili dal dopoguerra ad oggi, all'insegna di una riforma che di riforma ha solo il nome e che delinea una scuola che non include, che aumenta i disagi, le diversità e i divari, di fatto una scuola classista". Così si apre il documento, che prosegue sostenendo che "le esigenze del contenimento della spesa pubblica sono imprescindibili, ma dalle scelte del Governo emerge la volontà di penalizzare l'istruzione". Dopo avere elencato i problemi determinati da queste scelte e sottolineato come "un nuovo protagonismo della Regione Emilia Romagna nel settore dell'istruzione e formazione dovrebbe assumere obiettivi di trasformazione dell'intero sistema dell'istruzione in base a diversi obiettivi l'odg spiega che "considerato che nel nostro comune per rispondere alle richieste di scuola d'infanzia l'ente locale si è fatto carico di 3 nuove sezioni (completamente sostenute finanziariamente dal Comune) a fronte di una sola sezione antimeridiana offerta a settembre dallo Stato mentre che per quanto riguarda le prime classi elementari solo 5 su 26 hanno meno di 25 alunni. Alle scuole Pertini – prosegue il documento - non è stata poi autorizzata sull'organico di diritto la seconda prima con la conseguenza di aver costretto 8 famiglie ad iscriversi in altre scuole aumentando il numero di alunni per classe nelle prime. Alle medie Focherini e Fassi è stato cancellato il Tempo prolungato anche per le classi seconde e terze. A fronte di un aumento di casi di alunni con handicap si è verificata una riduzione lineare su base statistica dell'assegnazione dei posti di sostegno. La contemporanea riduzione del 25% dei finanziamenti per le pulizie delle scuole e dei bidelli, nonché del personale amministrativo, sta creando seri problemi organizzativi e di funzionamento delle nostre scuole. La mancata nomina di due su cinque dirigenti scolastici crea poi seri problemi di governo degli istituti scolastici, che inevitabilmente ricadono sui pochi dirigenti rimasti a reggere due scuole e suoi loro collaboratori. Chiediamo dunque che la Giunta comunale (nell'ambito delle competenze dell'Unione Terre d'Argine) continui a investire nella scuola e a garantire il diritto all'istruzione per tutti, individuando nella stessa una leva decisiva per il futuro della comunità, per la sua coesione e per il suo sviluppo, nella consapevolezza che il futuro sociale economico e culturale del nostro paese dipende, innanzitutto, dalla qualità dei percorsi formativi scolastici; e che si faccia promotrice di azioni nei confronti del Ministero affinché garantisca alle istituzioni scolastiche di svolgere il ruolo loro riconosciuto dalla legge 275/99 sull'autonomia".

Subito dopo sono intervenuti aprendo il dibattito alcuni consiglieri del Pd, in particolare Francesca Cocozza, Bruno Pompeo e Giovanni Taurasi: i primi due con accenti critici nei confronti della politica del Governo nei confronti della scuola pubblica e delle recente dichiarazioni del Presidente del Consiglio sul tema. Taurasi invece ha sottolineato come siano "due le sfide che l'Italia ha di fronte, il lavoro e l'identità e che si intrecciano proprio nella scuola, che ha bisogno di essere qualificata e di avere una maggiore qualità di insegnamento. Potremmo promuovere un Consiglio comunale tematico su un argomento così importante". Giliola Pivetti, capogruppo di ApC, ha dal canto suo spiegato come lo sfacelo attuale della scuola non dipenda dai tagli di Berlusconi e come i difetti della scuola italiana non siano quelli indicati dall'ordine del giorno in discussione, "demagogico e superficiale. Faccio risalire invece al 1968 questo sfacelo. La compresenza è stata voluta per dare lavoro agli insegnanti elementari, i bidelli non puliscono, i sindacati, Cgil in testa, si sono opposti alla valorizzazione degli insegnanti e per l'handicap servono strutture non la mera scolarizzazione. Serve rigore e merito perché la scuola non ha credibilità. Sono d'accordo invece con l'idea di un Consiglio aperto perché tutti possano parlare". Maria Grazia Lugli, Pd, ha detto che le parole di Pivetti "di cui sono stata collega, anzi è stata la mia vicepreside, sono dure e non basate sui dati". Citando il Presidente Usa Obama "che ha individuato come temi cardine ricerca, innovazione e scuola mentre in Italia si tagliano le ore settimanali e ciò non potrà che dare ai ragazzi meno conoscenze e competenze". Lugli ha poi ricordato molti esempi negativi, dalle maggiori difficoltà di inserimento dei ragazzi stranieri alla dispersione scolastica, dal diminuito ruolo sociale dei docenti al basso tasso di copertura delle domande di scuola materna, "anche se non a Carpi e nella regione: credo sia un dovere di tutti al di là degli schieramenti quello di impegnarsi subito per una scuola migliore".

Dopo gli interventi del consiglieri Roberto Arletti (Pd) e Euro Cattini (Lega nord) Lorenzo Paluan (capogruppo Lista Carpi a 5 stelle-Prc) ha ricordato come in Italia sia necessario un sistema per la valutazione delle scuole e degli insegnanti. L'assessore alle Politiche scolastiche Maria Cleofe Filippi ha poi fornito alcuni dati per mostrare come a Carpi tra gli anni scolastici 2007-2008 e 2009-2010 "è stato garantito un maggior numero di posti nei nidi d'infanzia (erano 548, ora 650) e di posti nelle scuole materne (erano 1705, ora 1858, con sette sezioni in più) oltre che nelle elementari (da 3060 a 3153, ma con 11 insegnanti in meno, oltre a 7 docenti di sostegno e 5 di inglese in meno) mentre gli alunni portatori di handicap sono passati da 90 a 121. I numeri sono aridi ma dicono tante cose. Intanto che le previsioni negative sulle ripercussioni locali della Riforma Gelmini sono state confermate dai fatti, considerando poi che dagli anni '90 i ragazzi sono cambiati, per tipologia e caratteristiche. I tagli di Prodi alla scuola? Furono invece razionalizzanti e non lineari come quelli attuali: sono stati ad esempio tagliati del 25% gli appalti delle pulizie nelle scuole e il Comune deve dunque intervenire in via straordinaria. Il concetto di Comunità educante è stato stravolto e quello di istruzione svilito: la scuola – ha concluso l'assessore - è solo un costo che porta tasse e sprechi". Filippi ha poi concluso il suo intervento ricordando i nuovi edifici scolastici inaugurati in questi anni o in costruzione grazie all'Unione Terre d'Argine e agli investimenti che consente di realizzare.

Claudio Cavazzuti (Pd) ha poi preso la parola per difendere la classe insegnante e per ribadire come l'ordine del giorno in discussione fosse un duro atto d'accusa verso il Governo mentre il collega Cristian Rostovi (PdL) ha invece spiegato come da ottobre con la Riforma Gelmini non si fosse distrutto nulla: citando dati che confutavano quanto detto dagli esponenti della maggioranza consiliare ha ricordato tra l'altro come il 97% delle spese per la scuola siano destinate a pagare gli stipendi degli insegnanti. "Giudichiamo la riforma dagli effetti, non tutti i mali della scuola sono dovuti alla Riforma varata da questo Governo". Daniela Depietri in sede di conclusioni ha ribadito le critiche alla Riforma, "che porta al ribasso, e che punta ad inculcare quando invece la scuola serve a formare le menti dei ragazzi per consentire loro un giudizio critico".

L'ordine del giorno è stato alfine votato dal gruppo Pd e da Lorenzo Paluan, ma non dagli esponenti dei gruppi PdL, Lega nord, ApC oltre che da Luca Lamma (Fli).

Giovanni Medici
Ufficio stampa Comune di Carpi
telefono 059 649780

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