carpizeronove

Il numero degli immigrati presenti è già sufficiente, non è da incrementare.

Stabilire presenza massima di extracomunitari per condominio: si definisce nel regolamento condominiale una percentuale di unità abitative occupabili.

"Abbiamo pensato a un tetto del 15-20% di residenti stranieri in ogni condominio in primo luogo per cercare di favorire l’integrazione e poi per evitare che in città si vadano a creare dei ghetti come successo in via Lago di Bolsena e via Unione Sovietica. E’un modo per cercare di evitare tensioni e, perchè no, non far crollare il valore economico dei nostri appartamenti" (Dibattito pubblico del 16/05/2009)

Rivedere l’ISEE Indicatore della situazione economica apparente, inserendo gli anni di domicilio sul territorio.

Insegne commerciali anche in italiano quando l’altra lingua è incomprensibile (vedi il cinese).

Gestire l’immigrazione, tenendo assieme diritti e doveri, regole e opportunità La percentuale di cittadini stranieri residenti a Carpi è al di sopra del 10% del totale dei residenti. Le politiche del Governo di destra hanno dimostrato il loro fallimento e non sono state in grado di gestire i flussi migratori in modo da ridurre la clandestinità e accrescere l’integrazione. È necessario invece far rispettare a tutti i doveri, con fermezza, e garantire ad ognuno i diritti, realizzando politiche di integrazione e solidarietà.

Partecipazione e rapporto tra istituzioni e cittadini
Vogliamo una partecipazione alle scelte come metodo per estendere i diritti di cittadinanza e di inclusione sociale, una partecipazione trasparente a tutti i livelli dei processi decisionali e che valorizzi a pieno la rappresentanza di genere coinvolgendo al contempo le associazioni dei migranti i quali rappresentano ormai il 10% della popolazione della città. (programma Sinistra per Carpi)

Contenere l’immigrazione
Sicuramente l’immigrazione è una risorsa, ma può anche diventare un evento traumatico se supera una certa soglia (siamo già oltre il 10%) e se non è accompagnata da vera integrazione che però richiede tempo. Vogliamo lavorare sulla qualità della integrazione degli immigrati che già ci sono, lavorano, mandano i figli a scuola; vogliamo stipulare un patto con le comunità principali che definisca diritti e doveri, che responsabilizzi i singoli e le famiglie affinché rispettino le nostre regole della democrazia e della convivenza civile. Sanzioni adeguate per chi non le rispetta.