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mercoledì 27 gennaio 2010
Inaugurazione per San Valentino. Sarà anche ristorante
La bella notizia, quella che tutti attendevano sembra arrivata.
Qualcuno ha deciso che il Bar Milano doveva riaprire e ha intrapreso una strada che altri non avrebbero osato percorrere.
Così il bar storico della città, quello davanti al quale si ritrovavano a scambiarsi sogni ed idee i partigiani che hanno fatto la storia, quello che ha attraversato, identico, tutte le epoche e le mode tornerà ad aprire i battenti, dopo quasi un anno di silenzio e di vuoto.
Lo hanno scoperto con gioria i tanti carpigiani che, ieri, passando davanti alle vetrine ormai buie da mesi dopo il fallimento della gestione precedente (inaspettato quanto amaro) hanno visto che qualcosa era cambiato: vetri coperti con la carta da giornale, rulli da pittore davanti alla porta...
Segni inconfondibili di un restauro in corso e più di qualcuno, non resistendo alla curiosità, ha messo ‘il naso dentro’ per sapere chi è, e chi sarà, il coraggioso benefattore.
E’ giovane, ma ha già una grande esperienza.
Sa di aver intrapreso una strada difficile ma è certo di voler tentare: si chiama Giuseppe Graziano l’imprenditore che ha deciso di riportare il bar Milano agli antichi splendori.
Ha un curriculum di tutto rispetto e avrà accanto a sè anche il fratello: da giorni sta lavorando alacremente perchè tutto sia pronto tra qualche settimana: «Vorrei riuscire ad aprire nel giorno di San Valentino - spiega Graziano - così sarebbe un modo per fare un regalo d’amore alla città.
Ovviamente tutti i carpigiani sono invitati...».
E di posto ne avrà per ospitare i suoi clienti, perchè il Bar Milano è il solo, tra i bar della piazza, ad avere a disposizione una grande sala interna, che Graziano ha deciso di sfruttare al meglio: «Faremo anche ristorante - spiega orgoglioso - ci sono 25 metri di cucina e vanno tutti messi a frutto».
E gli orari? Anche su questo versante c’è una bella sorpresa: il bar Milano sarà aperto da mattina fino a notte...
per la gioia di chi sogna un centro storico capace di dare segnali di vita.
Alessia Pedrielli
(fonte: Modena Qui)
La bella notizia, quella che tutti attendevano sembra arrivata.
Qualcuno ha deciso che il Bar Milano doveva riaprire e ha intrapreso una strada che altri non avrebbero osato percorrere.
Così il bar storico della città, quello davanti al quale si ritrovavano a scambiarsi sogni ed idee i partigiani che hanno fatto la storia, quello che ha attraversato, identico, tutte le epoche e le mode tornerà ad aprire i battenti, dopo quasi un anno di silenzio e di vuoto.
Lo hanno scoperto con gioria i tanti carpigiani che, ieri, passando davanti alle vetrine ormai buie da mesi dopo il fallimento della gestione precedente (inaspettato quanto amaro) hanno visto che qualcosa era cambiato: vetri coperti con la carta da giornale, rulli da pittore davanti alla porta...
Segni inconfondibili di un restauro in corso e più di qualcuno, non resistendo alla curiosità, ha messo ‘il naso dentro’ per sapere chi è, e chi sarà, il coraggioso benefattore.
E’ giovane, ma ha già una grande esperienza.
Sa di aver intrapreso una strada difficile ma è certo di voler tentare: si chiama Giuseppe Graziano l’imprenditore che ha deciso di riportare il bar Milano agli antichi splendori.
Ha un curriculum di tutto rispetto e avrà accanto a sè anche il fratello: da giorni sta lavorando alacremente perchè tutto sia pronto tra qualche settimana: «Vorrei riuscire ad aprire nel giorno di San Valentino - spiega Graziano - così sarebbe un modo per fare un regalo d’amore alla città.
Ovviamente tutti i carpigiani sono invitati...».
E di posto ne avrà per ospitare i suoi clienti, perchè il Bar Milano è il solo, tra i bar della piazza, ad avere a disposizione una grande sala interna, che Graziano ha deciso di sfruttare al meglio: «Faremo anche ristorante - spiega orgoglioso - ci sono 25 metri di cucina e vanno tutti messi a frutto».
E gli orari? Anche su questo versante c’è una bella sorpresa: il bar Milano sarà aperto da mattina fino a notte...
per la gioia di chi sogna un centro storico capace di dare segnali di vita.
Alessia Pedrielli
(fonte: Modena Qui)
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Mi pare una critica ingenerosa.
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14 commenti:
Più che una notizia, è una pubblicità.
E' una pubblicità dire che finalmente un bar storico di Carpi riapre con un progetto importante, che potrebbe contribuire a rivitalizzare una Piazza Martiri più morta che mai? Mah, sarà...sarà anche che i commenti anonimi non li ho mai capiti
Non credo che sia pubblicità dire che un bar riapre, ma semplice attenzione alla propria città e gioia nel constatare che qualcosa si muove.Anche aver fatto il nome dell'intrepido che apre il bar rinnovato è un servizio alla città,vuol dire far coraggio anche ad altri e unisco il mio applauso a questo gestore e gli auguro fortuna e ottimi affari. Facebook e la stampa locale si erano occupati poco tempo fa della "Tazza d'oro" e tutti avevano capito esattamente lo spirito con cui l'argomento era stato trattato.
Disertore, mi sbaglio o tu hai i nervi a fior di pelle? Prova anche a far commenti un po' più lunghini, in modo che si capiscano meglio i tuoi concetti (se vuoi, ovvio).
Saluti.
Giliola
Sinceramente, ma non è una battuta, io entro nei bar quando mi scappa la pipì.
Non abbiamo bisogno di "esercizi commerciali".
Di commercio, mi sembra, ce n'é anche troppo.
Riguardo al nervoso: mia moglie dice che sono talmente calmo che faccio venire il nervoso agli altri. Giliola non è molto psicologa...
Ciao disertore, adesso so chi sei. Mi fa piacere ritrovarti,dopo essere stati colleghi a scuola.
Il commercio è un'attività che segna la crescita delle società, non solo quando questo vuol dire consumismo e eccesso, ma fin dalle origini dell'uomo.Che si faccia col baratto o col denaro, che si parli di antica Grecia, Creta o Repubbliche marinare,sempre il progresso nei libri di storia è abbinato agli scambi commerciali.
Anche i bar sono segno di comunità e vivacità? Io credo di sì. Già non è poco far la pipì quando ti scappa,ma tu non hai idea di che rifugio siano i bar per tante persone che si sentono sole:divorziati,anziani,donne,ecc.
A maggior ragione se si impegnano in orari lunghi.
Nelle mie proposte elettorali, se fossi diventata sindaco, c'era appunto una svolta nei rapporti tra Comune e esercizi commerciali.
Io li considero quasi un servizio sociale e anche culturale. Grandi scrittori, pittori, artisti facevano capo a un "Caffè" che diventava anche luogo di avanguardia. E tanti carpigiani hanno discusso le loro idee politiche al Bar Milano.
Credo che tu non sia d'accordo con me e sono convinta che tu non sia un mio elettore,ti ho esposto le mie idee con sincerità.
Ciao
Giliola
Ma che bel commento, la Giliola. Non so come ma questo lo sento scritto più con il cuore che con la testa. E mentre le cose scritte con la testa mi fanno fermare a riflettere, quelle scritte con il cuore mi fanno viaggiare e mi trovo a pensare a cosa sarebbe stato Hemingway senza il Floridita all'Havana e l'Harry's Bar a Venezia o Sartre e Simone de Beauvoir, Miles Davis e Juliette Greco senza il Café de Flore a Paris Saint-Germain o Joyce senza il Davy Byrnes Pub a Dublino o Italo Svevo senza il Caffè degli Specchi a Trieste o Stefano Benni senza il Bar Sport...
.....O Buldrein,seinza al Bar Tachè al benziner da 'r'Vre'......
Davide Boldrin
Grazie Marco, vedo che sei informatissimo. Mi raccomando inserisci Buldrein nell'elenco...
Giliola
Secondo me ce ne sono troppi... o no?
Alberto, disertore, quale parametro usi per dire che sono troppi?
In fin dei conti non sono un peso per le finanze pubbliche. Usi un parametro estetico? Usi un parametro morale? Mi piacerebbe cogliere meglio il tuo pensiero.
Per me risulta importantissimo l'orario che fanno, le idee che hanno (per esempio il bar Dorando l'ultimo dell'anno ha OFFERTO il brindisi a chi se no sarebbe stato solo) e, in definitiva, quanto si mettono al servizio della città.
Saluti
Giliola
Parametro metrico. Tre bar in 70 metri mi sembrano troppi, o no?
Bene, abbiamo preso atto che il Bar Milano riapre e ne siamo tutti (a parte il signor Alberto Disertore I. )felici. Ma c'è un altro Davy Byrnes Pub che ha dovuto chiudere improvvisamente e non certo per scelta dei titolari (è crollato un controsoffitto): lo STORICO Caffè Corso. Aperto negli anni 50 del secolo scorso, era allora frequentato da tutti i carpigiani non "compagni". Per i compagni c'era il Bar Milano. Se guardo ora il Caffè Corso in base al parametro estetico vedo Corso Fanti ancor più morto del solito. Se lo guardo in base al parametro metrico, c'è solo un altro bar ad un centinaio di metri. Infine se lo guardo in base al parametro sociale ricordo che è uno dei pochi bar con tavolini all' interno e all'esterno; frequentato non solo da pensionati detentori del racket dei giornali, ma da persone di tutte le età e di tutte le fasce sociali. E poi come non ricordare il cappuccino di Felice e della Maria ?
Gentile Marco, visto che è spesso ben informato sui fatti, ma quand'è che il Caffe Corso riaprirà ? E riaprirà ?
Grazie.
Chiara
Bellissima l'espressione " Pensionati detentori del racket dei giornali". E' esattamente così che succede.
Carpizeronove raccoglie proprio belle persone argute!!
Io faccio il tifo anche per il Caffè Corso, anzi
ho dato per scontato che riapra visto che ha chiuso per un fatto accidentale.
Giliola
se la gente invece di andare nei bar e di sparare risate trasparenti o discorsi assurdi e privi di senso, si trovasse ad andarci per passare momenti insieme e nn solo portandosi appresso il proprio moroso/a ma anche andandoci sempllicemente con gli amici per stare in compagnia ridere ma anche parlare di argomenti seri.. qui a Carpi manca inoltre una sana semplicità, e c'è ancora tanta tanta chiusura .
se la gente andasse davvero nei bar per conoscere qualcuno, senza dover fa il chisa chi, se si potessero davvero, riscoprire dei luoghi dove l comunità possa esprimersi , io sare la prima ad andarci .
Il bar milano è un bel locale , c'è un atmosfera bella , la nuova gestione è educata e corretta .
mi piacerebbe che qui a arpi la gente cominciasse ad aprire maggiormente la propria mente ed essere disposti all'intersoggettività, penare meno all'apaprenza, al denaro , alle chiacchiere inutili e più a cose importanti .
samantha
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