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martedì 13 aprile 2010
«Il bene è pubblico, ma sulla gestione si può discutere»

C’è un bene primario che in questi giorni a Carpi è al centro di un dibattito politico ideologico non privo di sorprese.
È l’acqua, uno degli elementi fondamentali per la sopravvivenza (ma anche la dignità) dell’uomo, una risorsa il cui accesso costituisce un diritto inalienabile per ciascuno di noi.
Se n’è parlato durante il Consiglio di giovedì scorso, in cui sono stati presentati ben tre ordini del giorno sull’argomento.
Tutti concordi nel dire che l’acqua è un bene pubblico privo di rilevanza economica, ci mancherebbe.
Ma se si sostituisce ‘acqua’ con ‘servizio idrico integrato’, come ha fatto Lorenzo Paluan (Rifondazione Comunista/Carpi a 5 stelle) nel proprio ordine del giorno, la strategia politica del Pd carpigiano cambia totalmente.
La definizione di legge ‘servizio idrico privo di rilevanza economica’ serve per sottrarlo alle grinfie di quel decreto Ronchi che a parole è duramente avversato dai rappresentanti del partito di Bersani.
Eppure nei fatti il Pd carpigiano non si discosta di molto dalla linea di pensiero del governo.
Secondo la logica dell’amministrazione, presentata grazie a ben due odg a firma Stefania Gasparini, l’acqua è un bene pubblico, le infrastrutture devono rimanere pubbliche, ma la gestione del servizio può essere privatizzata.
Anzi, i soggetti privati sono da preferire, perché «possono effettuare investimenti - ha dichiarato l’assessore all’ambiente Tosi - che il pubblico non può sostenere».
«Ho copiato e incollato un odg approvato da circa 200 amministrazioni comunali in giro per l’Italia - ha spiegato Paluan dopo la bocciatura della sua proposta -, perlopiù a guida Pd.
Ma nello stesso partito, a Carpi, evidentemente la pensano diversamente».
Per garantire un servizio efficiente, secondo il partito di maggioranza basterà affidarsi alle gare aperte ai privati, tramite cui potremo avere il miglior gestore al miglior costo.
A fare da contrappeso intervengono però altre considerazioni: il privato va inesorabilmente alla ricerca del profitto, e gli esempi di gestione privata che si hanno in altri territori italiani (Sicilia, Campania, Latina, Arezzo...) parlano chiaramente di rincari esorbitanti in bolletta.
Il potere delle Ato, le agenzie pubbliche che decidono le tariffe, è spesso azzerato da quello delle multinazionali, che evidentemente non si buttano su un mercato senza averne calcolato i guadagni.
Senza poi considerare che la recente riforma degli enti locali di Calderoli sopprimerà queste agenzie, e la palla passerà alle province.
Riassumendo: per il Pd l’acqua è un bene pubblico e rimane un diritto, averla nelle case no.

Daniele Franda

(fonte: ModenaQui)

E i grillini ora attaccano l’Idv

La questione acqua è diventata oggetto di uno scontro aperto tra la lista civica Carpi a 5 stelle e l’Idv, il partito del vicesindaco Borsari.
Prendendo spunto dal vademecum contro le truffe allegato all’ultimo numero di CarpiCittà - un cartoncino giallo fortemente voluto dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza - dove si recita: «Diffidiamo delle offerte troppo allettanti, non firmiamo nulla subito, soprattutto se non siamo certi di aver capito bene», Andrea Losi attacca: «Come suggerisce la Borsari - scrive in una nota - quando lei vi chiederà di firmare per il referendum nazionale contro la privatizzazione dell’acqua al banchetto dell’Italia dei Valori, «non firmate subito, soprattutto se non siete certi d’aver capito bene» dalla Borsari qual è la sua posizione e la posizione dell’Idv di Carpi sul tema della privatizzazione del servizio idrico.
Perché - attacca Losi ricordando la discussione di giovedì scorso - la Borsari è sempre stata favorevole all’ingresso di privati in Aimag, e perché anche nell’ultima seduta di Consiglio comunale, cruciale per decidere se a Carpi l’acqua è un diritto o una merce, il pensiero del consigliere Bizzarri dell’Idv non è pervenuto causa assenza».

17 commenti:

Anonimo ha detto...

mi chiedo se sia un articolo o un copia e incolla di un comunicato stampa.Il diritto di replica mi sembra esista ancora...Mi sembra ch ilc omunicato di Paluan riduca di molto il dibattito che c'è stato in aula, nel quale il Pd ha parlato di controllo pubblico, ha attaccato il decreto Ronchi e non. La definizione a cui fa riferimento Paluan non elimina il problema "Ronchi", ma sicuramente obbligherebbe l'ammnistrazione a rivedere la politica di gestione di Aimag, sulla quale mi sembra che la cittadinanza si sia già espressa in un referendum.
Stefania Gasparini

Lorenzo Paluan ha detto...

Peccato che uno dei cardini della posizione PD in quel referendum fosse che con la vendita parziale di AIMAG il controllo sarebbe comunque rimasto pubblico per il 65%.
Con il decreto Ronchi questo si perde e tante, tante amministrazioni PD, vista la giurisprudenza europea in materia, hanno pensato bene di mettere al riparo almeno il servizio idrico con la dicitura "senza rilevanza economica".
Nella mia sfera di cristallo vedo il comune che si disfa di altre azioni AIMAG entro il 2013 (per continuare a pagare spese correnti con partite straordinarie) che finiranno in bocca ad HERA, che essendo società quotata in borsa, presto non sarà più controllata dai comuni per la maggioranza delle sue azioni ma da soggetti privati A quel punto il prezzo lo faranno loro e la provincia (non essendoci più le ATO) chinerà supina il capo.
(sempre che non si riesca a ribaltare il quadro legislativo con il referendum per abrogare il decreto Ronchi).

Lorenzo Paluan ha detto...

Comunque, fuor di polemica, tutti i comunicati "riducono" il dibattito, pure quelli che fa il servizio comunicazione del comune, per ovvie necessità di spazio...
Voi non avete forse fatto il vostro?

Lorena Borsari ha detto...

Solo una precisazione: L'IDV nazionale è sempre stato a favore del mantenimento della maggioranza pubblica nelle aziende distributrici anche dell'acqua(ricordo sempre che il "bene acqua",le sorgenti le reti e gli impianti idrici sono e restano di proprietà dei comuni). Prima del referendum fummo i soli a confrontarci direttamente col comitato del "meglio tutto pubblico", alla presenza del sen. Li Gotti venuto appositamente da Roma. Fu specificato bene che la volontà e la maggioranza di un'azienda si può ottenere col 100% come col 51%...Aimag attualmente è pubblica al 60%. Ai prossimi referendum Di Pietro ci ha comunicato che sosterremo unicamente quello abrogativo dell'articolo 15 della Legge Ronchi con cui il Governo obbliga i Comuni a vendere la maggioranza azionaria ai privati ed a scendere al 30%; solo un quesito quindi, perchè sommarne altri sull'acqua, come fanno i Grillini a 5 Stelle, rischiamo che vengano dichiarati inammissibili e creino un vuoto legislativo, vanificando ogni sforzo.
A questo quindi associamo quello contro il nucleare e contro il legittimo impedimento che consente al premier di evitare i tribunali..iniziamo dal 1° a raccogliere le firme. Lorena Borsari, IDV, e vicesindaco

Daniele Franda ha detto...

Gentile consigliera Gasparini, due cose: non parliamo di copia e incolla, La prego. Una persona, pur potendo sbagliare, si fa una propria opinione su argomenti non di stretta competenza, e credo che questa vada in ogni caso rispettata a priori. Secondo: il diritto di replica esiste eccome, ma Lei dovrebbe mandare una mail in redazione, non lamentarsene su un blog.
Certo della Sua comprensione La saluto.

Anonimo ha detto...

E in futuro a Paluan non resterà che chiedere il diritto di replica ad ogni intervista o dichiarazione di Sindaco, assessori e giunta.
Mi sa che i giornali dovranno aumentare la foliazione.
Il vittimismo del PD su questo punto è veramente fuori luogo.

Fabio Esposito ha detto...

Inoltre segnalo a data 9 aprile 2010 che sul sito dell'idv carpi è stato dato un segnale forte su questo tema:

http://lnx.idv-carpi.it/wordpress/?p=178

Daniele Franda ha detto...

Riporto qui la replica della consigliera Gasparini (Pd) apparsa su ModenaQui del 14/04:

«Sull’acqua il Pd ha una posizione chiara»

Continua a far discutere la ‘questione acqua’ nel mondo politico carpigiano.
Ieri in una nota la consigliera Pd Stefania Gasparini ha sottolineato la posizione del Pd in materia, prendendo le distanze da quella di Paluan (Prc-Carpi a 5 stelle).
«Le parole di Paluan - scrive la Gasparini - sono errate e forvianti.
La posizione del Pd di Carpi sul tema acqua è molto chiara e nel corso del dibattito che si è aperto in Consiglio comunale il Pd ha parlato di stretto controllo pubblico su gestione e tariffe e ha attaccato pesantemente il decreto Ronchi .
La definizione a cui fa riferimento Paluan non elimina il problema ‘Ronchi’, ma sicuramente obbligherebbe l’ammistrazione a rivedere la politica di gestione di Aimag, sulla quale mi sembra che la cittadinanza si sia già abbondantemente espressa in un referendum.
Vorrei sottolineare inoltre il voto ambiguo della Lega Nord, che a Roma vota un decreto accentratore e verticistico, mentre a Carpi vota l’odg di Paluan che attacca quel decreto.
Come dire, il federalismo e la coerenza lo lasciamo ad altri».
Insomma, la questione è quantomai calda, per un bene di cui tutti abbiamo bisogno e che, secondo esperti internazionali, nel giro di qualche decennio sarà molto più prezioso del petrolio.

(http://www.modenaqui.it/38721)

Anonimo ha detto...

Gentile Franda, come saprà la mail in redazione l'ho mandata. Quello che sinceramente non ho capito è perchè riportare solo un comunicato stampa senza sentire anche la cosidetta "altra campana",in questo modo uno si fa un'idea più chiara o no? In ogni caso mi scuso se in un qualche modo l'ho offesa.
@anonimo ( sarebbe carino anche sapere come si chiama): una cosa è un'intervista, un'altra è un articolo. Non è questione di vittimismo.
Stefania Gasparini

Lorenzo Paluan ha detto...

E' ovvio che un odg da solo non risolve il pateracchio del decreto Ronchi, ma resta il punto (condiviso da un paio di centinaia di altre amministrazioni pubbliche) che sicuramente, per il tema acqua, la non rilevanza economica del servizio l'avrebbe sottratto a quanto previsto dal decreto Ronchi, che appunto si applica solo ai servizi con rilevanza economica.
Quindi non capisco dove sia "l'errore" che la Gasparini mi imputa (a meno che non si tratti della classica forma mentis del PD carpigiano percui se uno non è con loro è "in errore" per forza. Insomma si tratterebbe di un errore esistenziale più che sul merito).
La rilevanza economica del servizio idrico unisce PD di Carpi (e non di molti altri comuni)e governo, su questo non ci sono errori, essendo un'evidenza innegabile.
Poi al PD non piacciono altri pezzi del decreto Ronchi, come a noi, ma questo non toglie la premessa a meno di non voler negare l'evidenza.

Daniele Franda ha detto...

@ Stefania: Fino a stamane non lo sapevo perché ieri mi sono occupato di altro, ma come può ben vedere la prima cosa che ho fatto è stata postare la sua nota qui. Nessuna offesa, ci mancherebbe, non sono così permaloso. In ogni caso non credo che la sua nota aggiunga molto di più a ciò che ho scritto nell'articolo di martedì.
Saluti

Anonimo ha detto...

@Lorenzo:mi sembra che la "forma mentis" non ce l'abbia solo il Pd, o no?
@ Daniele: semplicemente la mia nota aggiunge l'altra voce del dibattito, perchè per essere un dibattito si deve essere almeno in due, altrimenti diventa monologo ( e allora si fanno le interviste).
Stefania Gasparini

Simone Tosi ha detto...

Il servizio Idrico, per la sua natura non può essere considerato come un servizio sociale, scolastico o demografico, quindi privo di rilevanza economica, perchè i servizi comunali possono essere di rilevanza economica o no. Quali servizi debbono essere poi considerati di rilevanza economica lo stabilisce la legge Galli, che considera il Servizio idrico integrato come tale, insieme al servizio del Gas e la gestione dei rifiuti.
Il tema non è se l'idraulico che gestisce le reti abbia la giacca del comune o di una azienda che mi da garanzie di buon servizio, ma un FORTE CONTROLLO E GOVERNO pubblico, che in Emilia Romagna si è riusciti ad esercitare, visto che tra i comuni portati ad esempio negativo di gestione, non ne ho letto uno che sia della nostra regione.
Torno a ripetere che il fatto di definire il servizio idrico integrato come servizio economico, non significa sostenere le posizioni del governo, visto che hanno dovuto porre la fiducia per l'ostruzionismo e la forte opposizione esercitata in parlamento dal PD e IDV.
Tra le posizioni di Paluan (legittime ci mancherebbe altro) e quelle del Pd e IDV fino ad arrivare a quelle della Lega di Carpi (che applica il modello del federalismo delle chiacchere) a quelle del governo c'è tanto spazio in mezzo.
Il Pd se si arriva al referendum si impegnerà per l'abrogazione del'art 23bis della legge di conversione del decreto Ronchi, questo è un punto fermo.
Quindi in sintesi se dovessi dare le parole d'ordine di una posizione potrebbero essere queste:
No al decreto Ronchi, Si all'acqua come bene pubblico, Si ad un forte controllo e governo Pubblico, Si ad un servizio idrico integrato che riesca a portare a casa di tutti l'acqua ad un costo ragionevole ed equo, Sì agli investimenti per modernizzare le reti, Sì agli investimenti per ridurre le perdite sulla reti.

Lorenzo Paluan ha detto...

Mah, se c'è un diritto alla salute e un diritto all'istruzione non si capisce perchè non si possa concepire un dirtto all'acqua, essendo materia essenziale per la vita, perlomeno per quanto riguarda i fabbisogni minimi per una vita decorosa (il chè non significa "gratis").
Come dicevo, siamo di fronte a due diverse concezioni del bene acqua: per noi è un diritto, per voi una merce.
Comunque la tua prima frase è una affermazione opinabile (ed opinata da diversi professori di diritto pubblico sulla base del Trattato di Lisbona, della normativaa europea 97/357 e di diversa giurisprudenza europea che ci dicono che possono essere gli stati o i diversi livelli di governo (quindi compresi i comuni) a stabilire cosa è servizio di interesse generale e cosa è servizio con rilevanza economica (e infatti in tutta la legge Galli (se ti riferisci alla legge 36 del 94, questa definizione non la trovi. La Galli nei principi di gestione del servizio idrico dice solo che devono essere seguiti i classici criteri di efficienza, efficacia ed economicità, e in altra parte indica la necessità di stabilire una tariffa che copra i costi per il servizio e gli investimenti).
In caso contrario avvisate il sindaco di Imola e di qualche altro centinaio di amministrazioni che evidentemente non hanno il discernimento mostrato dal PD carpigiano.
Il PD di Carpi sostiene che il servizio idrico integrato ha rilevanza economica, il governo sostiene che il servizio idrico integrato ha rilevanza economica.
Questa frase non è contestabile ma vedo che continuate a girarci intorno.
Siete in disaccordo con il governo sul "contorno" del decreto Ronchi, lo abbiamo capito, ma per noi e per qualche migliaio di consiglieri comunali vostri compagni di partito, il "garullo" è qui.

Simone Tosi ha detto...

Per noi non è una merce, lo ripeto e lo sottolineo, ma un bene che deve arrivare a casa di tutti a costi giusti, garantendo investimenti per l'estensione della rete idrica e fognaria, per ridurre le perdite.
La mia frase sarà anche opinabile, ma suffragata da norme e leggi, ma non voglio nascondere la nostra scelta dietro a questo paravento, ma come ho già detto il SEVIZIO IDRICO, non può per la sua natura, per il tipo di servizio, essere paragonato ad un servizio scolastico, demografico, tributario o sociale, è come il gas e i rifiuti, un servizio economico che necessita per investimenti, interventi di essere considerato un servizio industriale.
La legge Galli, voluta da tutto il centro sinistra nel 94, avevo l'obbiettivo di modernizzare reti obsolete, ridurre le perdite ecc. ecc.. Oggi in ITALIA non nel MALI, il 34% delle persone non ricevono acqua depurata, oltre il 50% non è collegato ad un sistema di depurazione, il 30% dei cittadini non riceve con continuità l'acqua.
Sugli ordini del giorno approvati è giusto fare alcune precisazioni.
L'odg che ci hai proposto è la fotocopia di quello IMOLA, dove il consiglio comunale fa delle dichiarazioni, ma negli impegni che si danno alla giunta non c'è nulla di consequenziale rispetto a tali dichiarazioni. Credo che alle persone non interessi giochetti politici o sottigliezze formali (che forse a Imola hanno avuto), perchè sfido a vedere il comune di IMOLA riprendersi il servizio idrico in gestione direttamente, (diciamo che il tempo sara da giudice) aggiungo che odg più puntuali, come il primo che hai presentato, in cui si chiedeva che oltre a dichiarare il servizio idrico integrato come privo di rilevanza economica si chiedeva di cambiare anche lo statuto comunale, sono stati votati in molti comuni anche Emiliani, Ferrara, Fiorano, ecc. ecc., peccato però che la discussione si sia arenata nelle commissioni competenti perchè forse ci si è resi conto della impossibilità a procedere... (ma anche in questo caso oltre a vedere centinaia di Odg votati, vedremo quanti statuti cambieranno)
A Carpi forse avremo avuto il merito di non prendere in giro nessuno, di aver messo in "piazza" le notre buone ragioni senza blandire il pelo a nessuno, e forse si questo è un modo tutto nostro del PD di Carpi di agire, perchè ci hanno insegnato che bisogna essere seri e parlare in modo chiaro, ma sopratutto onesti verso i cittadini.
Ripeto in Emilia Romagna siamo riusciti a mettere al centro il FORTE CONTROLLO e GOVERNO PUBBLICO, infatti non c'è un comune della nostra regione portato ad esempio negativo nel servizio idrico integrato e non è un caso.
Infine noi non siamo in disaccordo con il governo sul contorno, ma su tutto, questo è il punto, poi capisco che fa più presa dire che il PD è il PDL meno la L, ma non è così e le ragioni penso di averle spiegate.

Lorenzo Paluan ha detto...

Il dichiarare il servizio idrico privo di rilevanza economica è la cosa più "consequenziale" che ci sia e infatti è quello che voi avete rifiutato.
Prendo nota che il PD di Imola (e di qualche altro centinaio di amministrazioni pubbliche) prende in giro e blandisce.

Lorenzo Paluan ha detto...

Peraltro, non mi hai ancora detto in quale punto la Legge Galli prevede che il servizio idrico debba PER FORZA aver rilevanza economica (io ancora non l'ho trovato).
"Gestione idustriale" non significa che la si possa fare solo a condizioni di mercato, nè che servano i privati per averla.
Carpi e l'Emilia Romagna hanno servizi pubblici efficienti in vari settori (e lo dite anche voi) che richiedono investimenti pari o più ingenti del servizio idirico.
Il punto è che in una parte del PD prevale una logica "mercatista" che dei servizi pubblici vuole fare mercato (in realtà il decreto Ronchi è il degno figlio del progetto di legge della Lanzillotta, allora ministra PD, che proprio sulla questione dell'acqua venne all'epoca stoppata dalle proteste degli alleati "di sinistra radicale" del PD).
E' un'idea legittima, basta chiamarla col suo nome e non stendere cortine fumogene di parole intorno

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