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domenica 11 aprile 2010
10:41 |
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E intanto su Facebook l’ex assessore sta spopolando
Dopo la bufera politica, sull’affaire Ronchetti è calata la censura: durante l’ultimo consiglio comunale di giovedì scorso, il Pd, sostenuto dal grillino Paluan, si è schierato contro la proposta di discussione avanzata dal consigliere Roberto Benatti (Pdl).
In verità, il caso dell’assessore silurata per una frase su Facebook ha avuto il suo piccolo spazio, quando il sindaco ha annunciato ufficialmente la revoca del mandato a Miria Ronchetti, limitandosi a ribadire le motivazioni già espresse martedì scorso.
L’accenno alla questione ha dato speranza ai consiglieri d’opposizione, che quasi all’unanimità (11 su 12) hanno richiesto la possibilità di dibattito.
Ma alla messa ai voti il Pd ha fatto muro negando la discussione.
E così il Consiglio è proseguito, toccando gli importantissimi e strettamente locali temi degli Ogm, della banda larga, della privatizzazione del servizio idrico e della carenza di personale nelle forze dell’ordine.
«È una vergogna - ha accusato a margine del consesso Cristian Rostovi (Pdl) -, ci si lamenta sempre che in questo Consiglio si toccano tematiche troppo nazionali e quando si ha un’occasione per parlare delle dimissioni di un assessore scatta il silenzio».
L’ostruzionismo del partito è stato letto anche come una sorta di velo dietro cui nascondere le divisioni esistenti all’interno della maggioranza: tentativo peraltro mal riuscito già all’indomani dello scoppio della vicenda, quando l’area cattolica pretese con forza l’uscita di scena dell’assessore mentre alcuni ex diessini tentavano invano di stemperare gli animi.
Se in Consiglio si rimane in silenzio, non si può dire altrettanto del luogo del ‘misfatto’: sono ormai più di 400 le richieste di amicizia pervenute a Miria Ronchetti dopo la decisione del sindaco.
È proprio Campedelli il principale bersaglio delle critiche delle centinaia di messaggi di solidarietà e vicinanza recapitati sulla bacheca dell’avvocato: sul social network è stato addirittura creato un gruppo (con quasi 800 affiliati), che invita tutti a inviare questo messaggio al primo cittadino: «Anche io, come Miria Ronchetti, mi domando: ‘Non è che i preti non vogliono l’aborto perché vogliono a loro disposizione tanti bambini?’».
Insomma gli attestati di stima non mancano, anzi.
Una preoccupante escalation di pareri pro Ronchetti, che sarebbe stata dimessa in barba a «diritto di parola, libertà di espressione e di satira».
Satira? Purtroppo, da ridere c’è ben poco.
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
Dopo la bufera politica, sull’affaire Ronchetti è calata la censura: durante l’ultimo consiglio comunale di giovedì scorso, il Pd, sostenuto dal grillino Paluan, si è schierato contro la proposta di discussione avanzata dal consigliere Roberto Benatti (Pdl).
In verità, il caso dell’assessore silurata per una frase su Facebook ha avuto il suo piccolo spazio, quando il sindaco ha annunciato ufficialmente la revoca del mandato a Miria Ronchetti, limitandosi a ribadire le motivazioni già espresse martedì scorso.
L’accenno alla questione ha dato speranza ai consiglieri d’opposizione, che quasi all’unanimità (11 su 12) hanno richiesto la possibilità di dibattito.
Ma alla messa ai voti il Pd ha fatto muro negando la discussione.
E così il Consiglio è proseguito, toccando gli importantissimi e strettamente locali temi degli Ogm, della banda larga, della privatizzazione del servizio idrico e della carenza di personale nelle forze dell’ordine.
«È una vergogna - ha accusato a margine del consesso Cristian Rostovi (Pdl) -, ci si lamenta sempre che in questo Consiglio si toccano tematiche troppo nazionali e quando si ha un’occasione per parlare delle dimissioni di un assessore scatta il silenzio».
L’ostruzionismo del partito è stato letto anche come una sorta di velo dietro cui nascondere le divisioni esistenti all’interno della maggioranza: tentativo peraltro mal riuscito già all’indomani dello scoppio della vicenda, quando l’area cattolica pretese con forza l’uscita di scena dell’assessore mentre alcuni ex diessini tentavano invano di stemperare gli animi.
Se in Consiglio si rimane in silenzio, non si può dire altrettanto del luogo del ‘misfatto’: sono ormai più di 400 le richieste di amicizia pervenute a Miria Ronchetti dopo la decisione del sindaco.
È proprio Campedelli il principale bersaglio delle critiche delle centinaia di messaggi di solidarietà e vicinanza recapitati sulla bacheca dell’avvocato: sul social network è stato addirittura creato un gruppo (con quasi 800 affiliati), che invita tutti a inviare questo messaggio al primo cittadino: «Anche io, come Miria Ronchetti, mi domando: ‘Non è che i preti non vogliono l’aborto perché vogliono a loro disposizione tanti bambini?’».
Insomma gli attestati di stima non mancano, anzi.
Una preoccupante escalation di pareri pro Ronchetti, che sarebbe stata dimessa in barba a «diritto di parola, libertà di espressione e di satira».
Satira? Purtroppo, da ridere c’è ben poco.
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
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1 commenti:
Come sempre dimostrano d'essere "democratici" ma con la coda di paglia che già brucia!!!!
Dino.
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