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domenica 18 aprile 2010
Ricevo e pubblico:

Le Associazioni di volontariato che hanno preso posizione sulla Fondazione Cassa di Risparmio hanno portato una nota in più al dibattito sacrosanto che si è aperto finalmente in città.
E' comprensibile che esprimano gratitudine per essere state ospitate nella Casa del Volontariato, anche se quasi tutte le Associazioni di Carpi avevano già una sede, però si dichiarano giustamente inserite nel contesto politico carpigiano ed è in nome di questa visione politica più larga che potrebbero allargare le loro opinioni.
Se no, disapprovando chi secondo loro spara sentenze, finiscono per sparare loro reali sentenze.
Alleanza Per CARPI infatti si è ben documentata prima di pronunciarsi e, tra le attività che ritiene improprie della Fondazione, mette prima di tutto la gestione di San Rocco e l'acquisto del terreno di Santa Croce, la Casa del Volontariato è tra ciò che non avrebbe spinto a prendere posizione, ma solo tra ciò che è opinabile.
Riteniamo improprio anche avere creato una apposita sub-fondazione per gestire la Casa del Volontariato, al costo di 12.000 euro per il Presidente, 8.000 per il Vicepresidente, 6.000 a testa per gli altri 5 Consiglieri, più 150 a testa per le sedute; e ognuna di queste persone cumula gettoni e cariche all'interno della Fondazione.
Care Associazioni, non ci verrete a dire che anche voi non pensate quello che pensiamo noi di tutto ciò......
Quando sarete in riunione con questi consiglieri, provate a riflettere su questo e poi ditemi se vi sentite così neutri come cittadini carpigiani.

Firmato
Giliola Pivetti

27 commenti:

Anonimo ha detto...

e' davvero molto triste e di cattivo gusto che si speculi anche sul Volontariato. Io penso che quelle "misere" persone che per una carica ricevuta,che dovrebbe essere di SERVIZIO alla Città, lo facciano per un tornaconto personale, io penso che quelle persone non siano adatte a ricoprire quegli incarichi e offendono pure tutti quelli che il Volontariato lo fanno veramente, con spirito di sacrificio e gratuitamente.

roberto arletti
educatore scout da 30 anni
consigliere comunale

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa, sarò un po' tonta, ma non mi è ben chiaro a chi si riferisce il consigliere comunale Roberto Arletti. Ai Consiglieri della Fondazione ?

Una volontaria/obbligata in famiglia, sotto a nessun riflettore.

Anonimo ha detto...

non sei tonta, purtroppo è tonta la città che non si interessa di cio' che la riguarda e di cio' a cui ha diritto...

mi riferivo all'articolo precedente dove si evidenzia che non era necessario creare un organismo con tanto di presidente, vicepresidente e ben 5 consiglieri ben retribuiti per gestire, che cosa bene non si sa.... Anche perchè già le stesse associazioni di volontariato hanno i loro organi dirigenziali interni e dubito pure che siano stipendiati.
E a maggior ragione, trattandosi poi di "Casa del Volontariato",è pure di cattivo gusto,a mio avviso, chiedere compensi così alti, parliamo di piu' di 50.000 euro annui..è un grosso spreco di denaro che di questi tempi potrebbe essere utile usarlo per molte iniziative sociali.
Altra cosa assai piu' nobile sarebbe se i compensi, una volta percepiti, fossero poi devoluti alle stesse associazioni di volontariato.
Sinceramente penso chiedere troppo...

spero di aver chiarito

roberto arletti

Anonimo ha detto...

Ma guarda tu, e io che pensavo che il presidente di quella fondazione, già consigliere comunale dei DS, lo facesse a titolo gratuito

Roberto Benatti

Giliola Pivetti ha detto...

Sono anch'io convinta che i Consiglieri della Fondazione dovranno parecchio arrossire quando incontreranno i volontari che si dedicano gratuitamente ad opere di bene pubblico, ed è commovente (ma anche incomprensibile)la gratitudine dei volontari verso questi consiglieri; come se avessere stabilito dentro di loro che i consiglieri della Fondazione sono degli eletti super-meritevoli.

Per la signora del post precedente: è ovvio che il riferimento è ai Consiglieri della Fondazione.

Anonimo ha detto...

non ci sono parole, Roberto sono solidale al 1000% è veramente uno scandalo, quei soldi dovrebbero darli alle associazioni.....

Mauro Vignoli

Salvatore ha detto...

Io, sinceramente, trovo scandaloso sia lo stipendio ai consiglieri della Fondzione delegati ad "occuparsi" della gestione della Casa del Volontariato sia e soprattutto il fatto che la Fondazione CrC sia intervenuta in questi anni in modo così incisivo sulla nostra città senza essere un organo ad elezione diretta.
E trovo altrettanto scandaloso che negli organi di cui sopra non ci sia nemmeno una figura che rappresenti le minoranze.
Per quanto riguarda gli stipendi ai consiglieri, dovete pensare che trattasi di Ufficio di Collocamento e non di altro.
Ricordo quando il grande Luttwak ci ammoniva quindici anni fa sul business della cooperazione, delle Ong e del volontariato in generale.
Chiudo proponendo di dare uno di quegli stipendi al consigliere Benatti.
Salvatore.

Marco ha detto...

La piega che sta prendendo questo dibattito sembra suggerire qualcosa che nessuno finora ha detto chiaramente.
A nessuno di voi sembra strano che in un paio di giorni una quarantina di associazioni si siano messe d'accordo per scrivere quella nota!?
Non è più plausibile che qualcuno (che ne so, tiro a indovinare, il Presidente della Fondazione Casa del Volontariato...) abbia fatto un bel giro di telefonate a tutti i responsabili dicendo qualcosa tipo: "ci (?) hanno attaccato, dicono che abbiamo fatto male a darvi una sede ... è vero che voi non lo pensate, eh? va bene se scriviamo una bella nota per dire che la Casa del Volontariato è una bella cosa?"
Penso che il dibattito non possa continuare senza coinvolgere DAVVERO le associazioni.
Cosa ne pensano le 47 associazioni ospitate nella Casa del Volontariato?
Pensano davvero che sia necessaria una gestione così onerosa?
Non pensano che la cosa (la casa) potrebbe essere gestita da un organo che le rappresentasse meglio, gestito con lo stesso spirito con cui sono gestite le associazioni stesse?

Salvatore ha detto...

Io non mi meraviglio di queste cose. Certi politici le fanno fare. Non mi preoccupa, sinceramente.
S.

Anonimo ha detto...

marco secondo me è andata come dici te, io aggiungerei che la telefonata diceva anche :

" se volete ancora l'elargizione da parte della Fondazione,prendete posizione e sottoscrivete la petizione.."

carpigiani svegliamoci contro questa tirannia..!!!

Monica B.

Anonimo ha detto...

La tirannia è a monte, non a valle. Se si vogliono cambiare le cose, prima si deve far cadere il comune, poi a catena cadono tutti gli enti di seconda nomina.

Roberto Benatti

Lorenzo Paluan ha detto...

La Fondazione non è un ente di seconda nomina, e come il buon Benatti ha spiegato in consiglio comunale, non si può certo dire che Gianfedele Ferrari sia un uomo in quota PD.
In ogni caso non mi risulta che in Italia esistano tirannie democraticamente elette (a meno di non considerare elezioni democratiche quelle del ventennio) e non mi pare che dove governino gli amici di Benatti le Fondazioni applichino procedure di maggiore trasparenza.
Per quanto poi riguarda la lettera delle associazioni, l'unica cosa che evidenzia è la coda di paglia lunga un chilomatro dell'ex assessore Benincasa (che ne è l'estensore a tutti gli effetti), quindi pavento che nel cambio di maggioranza da PD a PDL, l'unica cosa che cambierebbero sarebbero i club di appartenenza, ma non certo modi e metodi di gestione di nomine e affini.
Infine un messaggio ad Arletti: a mio parere cotanta indiginazione, avrebbe meritato un comportamento diverso al momento del voto in consiglio comunale, altrimenti suona un po' priva di effetti pratici.
Ma è giusto un'opinione.

Marco ha detto...

@Lorenzo
Non pensi che invece la voce di Arletti fuori dal coro del PD e quella di Facchini fuori dal coro della Diocesi/Notizie, siano invece segnali molto positivi da cogliere ed accogliere. Di sicuro qualcuno del PD avrà già "sgridato" Arletti come qualcuno della Diocesi avrà "sgridato" Facchini e avrà detto loro che è meglio tacere. Se anche dall'esterno la reazione è di isolarli dicendo "meglio che taccia se poi non vota contro", mi chiedo cosa potrebbe spingere altri del PD o altri della Diocesi ad uscire fuori dai loro cori.

Anonimo ha detto...

Propongo a Paluan, alla Giliola e a Arletti di fare una mozione congiunta per chiedere al Sindaco di "invitare" i propri consiglieri in Fondazione appena nominati a fare qualcosa per migliorare questa situazione. Salvatore la può firmare per solidarietà.

Roberto Benatti.

Lorenzo Paluan ha detto...

Facchini ha tutto il mio rispetto e siamo assolutamente in sintonia su diverse questioni. Peraltro ho avuto la fortuna di collaborare diverse volte con la Caritas quando ero volontario "attivo" della coop sociale Bottega del Sole di Carpi.
Non so se qualcuno della diocesi abbia "sgridato" Facchini. Io gli faccio i miei complimenti e non credo di essere il solo.
Non credo di averlo mai criticato (non ne ho motivo!) e comunque non ho certo il ruolo o il peso per aumentare o diminuire il suo "affiatamento" con il resto della Diocesi, non frequentando quei locali.

Per quanto riguarda Arletti, ribadisco quello che ho detto in altre occasioni per altri consiglieri: la disciplina di partito trova un limite nell'elezione senza obbligo di mandato dei consiglieri comunali.
Sia lui, che altri in altri casi, avranno portato avanti le loro battaglie nelle segrete stanze, ma ai fini del ruolo di consigliere, quello che conta sono i comportamenti di voto, che inevitabilmente, nel caso del PD, sono sempre tutti allineati.
Arletti ha ingoiato il voto sulla Fondazione, qualcun'altro del PD avrà dovuto ingoiare quello sul Crocefisso o sui lavoratori in appalto o sulla precedenza ai residenti nell'assegnazione delle case popolari.
In un caso, come negli altri, a mia opinione, il sacrificare la propria autonomia di giudizio per il bene del partito, non mi pare sia stato rispettoso del loro ruolo di rappresentanti di cittadini, prima che di membri di partito.
Ma è giusto un'opinione
Per Benatti: una mozione intelligente e ben argomentata sulla Fondazione l'ho già votata, ed era quella della Pivetti.

Anonimo ha detto...

Un parere personale. Dal commento di Paluan parrebbe che:
A) i consiglieri del PD sono allineati al partito solo perchè non si allineano al suo (partito)
B) i partiti non servono perchè ti costringono sempre ad ingoiare qualcosa (visto che la mediazione si raggiunge al loro interno), mentre ognuno dovrebbe sostenere solo le sue di convinzioni e non cercare all'interno del partito di riferimento una posizione comune
Ne consegue che
A) ci si deve tutti allineare alle posizioni grilline
B) devono nascere in italia circa 60 milioni di partiti
Non mi pare la soluzione migliore
Anna Sovi Giurati

Lorenzo Paluan ha detto...

Gentile Anna Sovi Giurati, la sua interpetazione mi pare quanto meno forzata: dire che i consiglieri del PD votano in modo sempre allineato non ha a che fare con il fatto che votino o meno ciò che piace a me, è una semplice constatazione sui comportamenti di voto in consiglio fino ad oggi.
Fra l'altro, faccio notare che in diverse occasioni ho votato o mi sono astenuto su odg proposti dalla maggioranza, ne abbiamo addirittura depositato più di uno in comune con il PD, quindi credo di avere sufficienti titoli per non identificarmi nella macchietta di oppositore "per partito preso" che vuole che tutti la pensino come lui.

Sulla questione specifica, è ovvio che i partiti facciano la loro opera di mediazione all'interno, ma un partio forte credo che possa tollerare i singoli dissensi su questioni puntuali (e sarebbe bene che lo facesse anche sulle questioni "etiche" come il testamento biologico o la laicità dello stato), quando le mediazioni non risultano accettabili o ci si trova davanti ad alternative che non sono riconducibili ad una mediazione.
La mia osservazione semplicemente è che quando il dissenso è palese (e magari anche espresso in un intervento in consiglio) poi ci si comporti di conseguenza al momento del voto, perchè quello è ciò che è previsto dal loro ruolo di rappresentanti di cittadini e non di membri di partito (basta anche un'astensione, mica è necessario votare contro il proprio gruppo...)
A me parrebbe una norma di buonsenso civico e non credo che questo porterebbe alla creazione di 60 milioni di partiti (non è che da ogni singola delibera in discussione dipenda il futuro di una giunta o di un governo).

Per inciso:
A) Non sono grillino
B) Se da un'occhiata al mio curriculum e alla mia presntazione per la candidatura a sindaco sul mio blog scoprirà che io sono uno di quelli convinti che i partiti servano, secondo quando scritto nella nostra Costituzione, ma che siano profondamente da riformare nei loro meccanismi sia di scelta della classe dirigente che di trasparenza per le regole di partecipazione che di finanziamento.

Anonimo ha detto...

Ne riparleremo. Con stima ANNA SG

Anonimo ha detto...

Paluan, qual è il tuo concetto di libertà di mandato?

Dici che non sei né di Rifondazione, né un Grillino, ma ti sei candidato sindaco per Grillo e Rifondazione; sei cresciuto prendendo il latte da Campedelli e ti sei candidato Sindaco contro di lui. La tua è una questione personale o politica?

La mozione della Giliola sulla Fondazione non è stata firmata né da te né da Arletti, quindi vi propongo (a voi tre) di farne una assieme, controfirmata da Salvatore, non generica ma sullo specifico della casa del Volontariato, visto che dite le stesse cose. Altrimenti significa che fate solo polemica a titolo personale, e qui torniamo al punto precedente.

Roberto Benatti

Lorenzo Paluan ha detto...

Il mio concetto di libertà di mandato è quello letterale dell'articolo 23 dello Stauto Comunale, che dovresti conoscere.

Dico che non sono nè di Rifondazione nè Grillino perchè è un dato di fatto, non avendo aderito a nessuno dei due movimenti, che mi hanno chiesto di candidarmi nel momento in cui hanno concordato un programma comune che condivido.
E' il senso di una candidatura civica e di una serie di inziativ portate avanti insieme negli anni nel Coordinamento Beni Comuni, punto e basta.

Non ho firmato la mozione della Pivetti, ma la cosa mi pare un puro formalismo: l'ho sostenuta in dibattito e l'ho votata. Agli effetti pratici tanto basta.
La Casa del Volontariato era è resta uno dei motivi di valutazione negativa dell'operato della Fondazione contenuto in quella mozione, quindi mi pare che siamo del tutto legittimati a continuare a parlarne, in piena coerenza tra l'operato in consiglio e quello che diciamo in pubblico. Se tu hai voglia di fare doppioni di mozioni ripresentala, ma con tutto il rispetto, non mi faccio dare i compiti da te per il mio lavoro da consigliere.

Infine, io il latte l'ho preso solo da mia madre.
Quando me ne sono andato dal PDS Campedelli non era manco segretario e se proprio avessi voluto prendere il latte da lui, me ne sarei stato dov'ero.
Con Enrico (e con il suo partito) sono in pieno disaccordo politico più o meno da quando ho smesso di tesserarmi (1996, se non ricordo male, uno o due anni dopo aver lasciato tutti gli incarichi nel PDS di Carpi), mai avuto problemi personali con lui

La tua affermazione è un insulto palese (io non direi mai che tu prendi il latte da Andreoli o altri, anche perchè mi parrebbe ingiusto addossare loro la responsabilità per le cazzate che dici, come in questo caso).
Se non sei in grado di concepire un'azione politica disinteressata e senza livori personali, è un problema tuo.

Anonimo ha detto...

La verità è che prima dei tuoi interventi questo blog portava avanti degli argomenti, e nessuno attaccava gli altri. Poi sei arrivato tu a sparare a zero contro tutti gi altri, esattamente come fai in Consiglio. Il resto è fuffa.

Roberto Benatti

Lorenzo Paluan ha detto...

Non so bene a quale età dell'oro di questo blog ti riferisci, visto che ci partecipo più o meno da quando è nato, comunque se non ti piace quel che scrivo, dato che tutti i miei post riportano in alto e in modo ben visibile un "Lorenzo Paluan wrote...", basta che non li leggi, libertà che assicuro anche a tutti gli altri lettori del blog.
Purtroppo non è possibile fare lo stesso con i tuoi, visto che li firmi solo alla fine.

Anonimo ha detto...

volevo tranquillizzare chi legge che non ho nessuna cicatrice sul corpo, non ho subito nessuna violenza fisica e men che meno mi hanno sgridato per quello che ho detto e che penso e che continuo a pensare.
Io ho iniziato a fare politica attiva da poco piu' di 3 anni, da quando è nato il PD, condividendone ed apprezzandone in particolare il suo codice etico. Prima non ero a "doparmi" di politica, come magari hanno fatto i colleghi Paluan e Benatti ma ero a giocare e a cercare di far crescere i ragazzi di strada. Anche il mio curriculum e la mia presentazione la potete visionare guardando la composizione del Consiglio Comunale sul sito del Comune.

Quindi io non sono un politico di lunga data, mi scuso se non ho quel piglio o quella malizia e furbizia e permettetemi di aggiungere "faccia tosta" che molti hanno.Accetto volentieri tutti suggerimenti o i consigli non solo dai colleghi Furlan o Benatti,ma da chiunque vorrà darmene, sapro' farne tesoro. Aggiungo solo che a me piace parlare con i fatti e non sempre e solo con le parole.

un'ultima battuta :
Paluan e Benatti siete davvero molto buffi...siete proprio opposti in ogni senso... uno ride sempre e l'altro non ride mai..

Roberto Arletti

Lorenzo Paluan ha detto...

Bah, non so bene cosa voglia dire "doparsi" di politica, per me significa semplicemente partecipare, quindi io non ci vedo un "disvalore" o una differenza rispetto al prestare il proprio tempo in altre forme di impegno sociale e ricreativo. Credo che sia bene fare le une e le altre e nella mia vita, fino ad oggi c'è stata quello che ritengo una sana alternanza, ma non ho mai usato i miei impegni precedenti per dire "voi politici" (al massimo ho critiche e riserve sui professionisti della politica, ma è un altro paio di maniche).
Se la politica è correttamente intesa, non credo ci sia separazione dalla società civile.

Non conoscendo le reciproche storie personali è evidente che mi appiccichi stereotipi nei quali mi riconosco poco (sia che io sia quello che ride sempre, sia che io sia quello che non ride mai, essendo umano suppongo di ridere in media e spero soloo quando ci sia qualcosa da ridere!), e inevitabilmente anche io avrò i miei pregiudizi nei tuoi confronti, quindi se alla fine si evitano i giudizi sulle persone e si resta fermi alle questioni di merito, forse ci capiamo meglio tutti.
Sulla questione specifica di questo post, io ho espresso in consiglio il mio accordo sulle parole che hai detto, qua ho sottolineato che, secondo me, come consigliere potevi permetterti anche un comportamento diverso al momento del voto, come altri avrebbero potuto in altre occasioni.
Mi pare un'osservazione opinabile, ma legittima e fatta senza critiche alle "qualità" della persona ma al ruolo di consigliere e mi è parso di farlo in modo rispettoso (e oserei dire che il rispetto è reciproco).

Benatti non ho capito cosa volesse dire, ma visto che finiti (molto rapidamente) gli argomenti è passato agli insulti, francamente a questo punto mi interessa poco.

Anonimo ha detto...

qui parla Benatti, ha ragione Arletti. E Paluan, sebbene non rida, è più buffo.

Se qualcuno vuole commentare il nuovo (nuovo?) Cda della Fondazione, o il fatto che il Comune ha indicato nelle terne per la Fondazione una esponente del comitato contro la Fonderia - tanto per prendersi un po' in giro GianFedele - magari ritorniamo sul tema.

Anonimo ha detto...

PROPPORREI A TUTTI VOLONTARI DI INDIRE UNO STOP DELLE PROPRIE ATTIVITà PER ALMENO UNA DECINA DI GIORNI IN SOLIDARIETà A QUANTO HA FATTO LA FONDAZIONE PER LEASSOCIAZIONI , QUESTO PER FAR CAPIRE CHE DI VOLONTARIATO L'ITALIA VIVE!!! SENZA VOLONTARI NON SI VERREBBE A CAPO DI NULLA DAL SOCIALE AL SANITARIO ECC ECC
CARLO DA CARPI

Salvatore ha detto...

Io firmo solo le mozioni che prevedano uno stipendio per Benatti. Il resto è fuffa. Anche perché non si capisce perché si debbano dare migliaia di euro ai volontari della Fondazione e trenta euro scarsi ai consiglieri comunali i quali votano le varianti edilizie e non riescono a documentarsi a dovere per mancanza di tempo. I consiglieri dovrebbero godere di uno status privilegiato e dovrebbero rispondere di doveri più importanti.

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