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domenica 30 maggio 2010
Convenzione scaduta: il locale ‘giovane’ chiude stasera

È a dir poco nebbioso il futuro del Circolo culturale Arci ‘Mattatoyo’, non solo uno dei locali più in voga nelle serate del divertimento giovane, ma anche uno dei contenitori d’eccezione dei tanti eventi culturali promossi in città.
All’orizzonte ci sono scelte importanti ad attendere i gestori del locale di via Rodolfo Pio in affitto dal Comune: il prossimo 30 giugno scade la convenzione stipulata con l’amministrazione nel 2001, il cui rinnovo oggi è legato alla realizzazione di alcuni lavori di insonorizzazione e messa in sicurezza.
Gli interventi, molto onerosi dal punto di vista economico (si parla di 50mila euro), mettono a rischio il domani del ‘Mattatoyo’, alla ricerca di un partner che rilevi la gestione del servizio bar al posto della società modenese Juta e soprattutto possa contribuire a queste spese iniziali.
L’attuale gestione concluderà infatti la sua attività oggi, con l’ultima serata dopo tre anni di concerti, aperitivi ed eventi culturali.
A pesare sulla decisione della proprietà Juta probabilmente è anche la difficile convivenza con l’adiacente centro ‘L’Abbraccio’, la cui natura di residenza per handicap adulto impone determinate attenzioni ad orari e rumori molesti.
«Bisogna fare questi lavori proprio per ridurre l’impatto, ma da soli non riusciremmo a sostenerli» dice Paolo Casari dell’Arci Mattatoyo. «Il Comune ci ha concesso una proroga di un mese, entro cui cercheremo di vagliare le varie proposte. Fino ad oggi sono nove le società che hanno mostrato interesse».
Il Mattatoyo, compreso insieme ad altri due locali nell’unico ‘polo’ del divertimento presente nel centro storico, raccoglie tantissimi consensi all’interno della fascia che va dai 25 ai 35 anni, proprio per la sua alta offerta culturale, dispensata a prezzi ragionevoli.
È ovvio che anche la prossima gestione dovrà tenere conto di queste peculiarità: non un ‘semplice’ bar, come possono essere i non lontani Cookies (il locale della biblioteca Loria) e L’Officina, ma un luogo in cui la cultura e la mentalità espresse finora trovino ideale prosecuzione.
Del resto, è anche la stessa convenzione stipulata con l’Arci a richiedere una particolare attenzione alla diversificazione della proposta: è per ragioni culturali che il circolo paga un canone annuo di affitto (intorno ai 5mila euro), ridotto del 60% rispetto al valore di mercato.
E con una gestione tradizionale non ci sarebbero più le condizioni.
Tornando alle prospettive future, uno dei maggiori indiziati al rilevamento era l’attuale proprietà del Cookies.
Ma è uno dei due titolari, Andrea Lazzaretti, ad escludere ogni coinvolgimento: «Non siamo interessati: con l’ordinanza sull’anticipazione dell’orario di chiusura dei locali notturni che entrerà in vigore, per noi non sarebbe conveniente avventurarci nella gestione di un locale fotocopia di quello attuale».

Daniele Franda

(fonte: ModenaQui)

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