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sabato 29 maggio 2010
In un post di un paio di mesi fa, all'indomani dell'incontro "Energia verde e sviluppo", avevo criticato come poco coraggiosa l'idea dell'Assessore Tosi di AFFITTARE i tetti comunali a privati che volessero installarvi a proprie spese impianti fotovoltaici. Poco coraggiosa dal punto di vista del reale impegno da parte del Comune nel promuovere interventi di green economy.
Pensavo che il Comune, se proprio non voleva investire in energie rinnovabili, potesse almeno cedere gratuitamente i propri tetti ai volenterosi privati; pensavo che si potesse trovare un accordo per cui magari il comune usufruisse del risparmio energetico/ecologico derivante dallo scambio sul posto e i privati remunerassero il proprio investimento godendo dell'incentivo statale. Era chiedere troppo.

Scopro oggi, da un minuscolo trafiletto sul settimanale Tempo, che AIMAG realizzerà due impianti fotovoltaici su due edifici comunali, in particolare sulla scuola primaria "Rodari" di via Cuneo e sulla scuola materna "Arcobaleno" di via Baden Powell.
 Per prima cosa rimango sorpreso del fatto che l'Assessore Tosi non abbia pubblicizzato di più questo primo "successo".
La lettura della convenzione (qui la delibera e sotto gli allegati) mi toglie questa perplessità e me ne lascia altre.
Innanzitutto non si tratta di un intervento considerato di competenza dei Servizi Ambientali ed Energetici (come ingenuamente credevo) ma del settore Lavori Pubblici, Infrastrutture e Patrimonio e quindi l'Assessore Tosi non aveva di che vantarsi.
Ma forse nemmeno l'Assessore D'Addese potrà vantarsi tanto se è vero che:
- i tetti comunali non sono stati AFFITTATI ad AIMAG ma ceduti in comodato GRATUITO,
- solo AIMAG usufruirà dell'incentivo statale
e, cosa che mi sembra ancora più clamorosa,
- il Comune non potrà collegare le proprie utenze direttamente all’impianto fotovoltaico e continuerà a ricevere (e quindi pagare, NdR) tutta l’energia elettrica di cui necessita dal fornitore con cui intrattiene attualmente il rapporto di fornitura
- mentre l'energia prodotta verrà immessa in rete (e quindi venduta, NdR) attraverso un contatore di proprietà di AIMAG

E cosa ottiene in cambio il Comune?
una somma annuale, pari al 10% della fattura emessa a fronte della vendita di energia elettrica prodotta dall’impianto (quindi non dell'intero ricavo di AIMAG che comprende anche l'incentivo statale) per la sponsorizzazione di iniziative sulle tematiche inerenti l’utilizzo delle fonti rinnovabili oppure su iniziative segnalate dal Comune stesso.

Se quella proposta da Tosi mi sembrava poco "green", la versione D'Addese mi sembra anche poco "economy" ...
Ma chissà di quante iniziative di sensibilizzazione ha ancora bisogno Carpi?

2 commenti:

Lorenzo Paluan ha detto...

Avevo letto anche io del progetto "solare" con AIMAG e in effeti mi pareva un'assurdità. Sto aspettando che arrivi in consiglio, sperando che nel frattempo D'Addese si ravveda e faccia almeno come avevamo proposto con il nostro odg, che dovrebbe andare in discussione a breve, chiedendo canoni "importanti", come ha fatto il comune di Lugo, per i tetti comunali.

Anonimo ha detto...

Sempre piu' mi convinco che e' semplice e poco rischioso fare i manager con i soldi degli altri. Nessuno mai che si ponga nell'ottica corretta del buon padre di famiglia di fare una analisi attenta del ritorno sui soldi spesi.

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