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sabato 5 giugno 2010
Per Tosi la campagna ‘mangiata’ da un’azienda è solo un ‘fatto minore’

E’ tutta una questione di numeri. E della loro interpretazione.
La variante Tred, quella dei pareri post-datati di Arpa e Ausl, è dovuta tornare in Consiglio.
Per correggere quelle date (che non sono altro che numeri) ma anche per inquadrare meglio l’oggetto della discussione.
LA VARIANTE
Il documento, approvato a metà maggio dalla maggioranza, proponeva di cambiare la destinazione d’uso ad un terreno di 25mila mq, rendendolo da agricolo ad insediamento produttivo.
E’ una decisione necessaria all’ampliamento dell’azienda Tred Carpi Srl, società del Gruppo Aimag che si occupa del trattamento e recupero di rifiuti di elettrodomestici dismessi, quali frigoriferi, congelatori, televisioni, personal computer e altre apparecchiature.
Nella nuova sede che si costruirà, verranno trattati altri rifiuti elettronici, con un evidente impatto sull’ambiente circostante, campagna a vista.
TUTTO IN ORDINE?
E’ vero, quegli errori nelle date erano solo refusi di trascrizione, ma ci sono stati e chi doveva vigilare non l’ha fatto.
La notizia di oggi è però un’altra, e cioè che in aula consigliare altri errori sono stati paventati.
Cruciali stavolta, non ‘meri’ e banali.
Dalle lunghe e intricate normative sulla materia emerge che tra l’approvazione di un Prg e l’altro (l’ultimo approvato risale al luglio del 2000) possono essere approvate solo varianti minori, che modificano limitatamente il Piano regolatore e non atti che lo ‘stravolgono’.
CAMBIAMENTO DA POCO?
E allora, la variante che va a modificare 25mila mq di terreno agricolo rendendolo di fatto insediamento industriale (anche se non produttivo) è davvero così ‘minore’ e ‘limitata’ come sostiene la giunta? O si tratta di un cambiamento che meriterebbe ben altra progettazione? I mq sacrificati saranno 25mila, un numero che si avvicina alla grandezza di tre campi da calcio: chi stabilisce se siano tanti o pochi? Se incideranno o meno sull’impostazione e sul dimensionamento del Prg? E qui torniamo all’inizio, al riferimento all’interpretazione dei numeri.
CAMPAGNA O DISCARICA?
Lasciando da parte per un attimo la questione legislativa, si impone una valutazione di buon senso. Tred Carpi tratta infatti rifiuti ‘delicati’, che contengono componenti potenzialmente dannose per l’ambiente. Certo, il suo compito è quello di limitare l’emissione nell’atmosfera di sostanze pericolose, ma il contesto (campagna a vista e non discarica) non sarà del tutto a riparo.
Il terreno su cui verrà realizzato l’ampliamento di Tred Carpi oggi non sarà più agricolo ma destinato ad ‘attrezzature generali di interesse pubblico’.
Curiosa denominazione, che se non altro lascia largo spazio alla libera interpretazione.

Daniele Franda

«Senza il Psc tutte le varianti sono irregolari»
Andreoli (Pdl) adesso promette battaglia

Lo si è capito chiaramente, le date non sono il pezzo forte di questa amministrazione.
Prima la storia dei pareri postdatati di Arpa e Ausl in merito alla variante per l’ampliamento di Tred, ora quella delle modifiche al Prg che fanno riferimento ad una norma antecedente all’approvazione dello stesso piano regolatore.
Roberto Andreoli, capogruppo del Pdl, in Consiglio da quasi 10 anni, ha dichiarato guerra alla ‘sbadataggine’ di Palazzo Scacchetti: «Io mi impegno da anni in Consiglio, e non mi va di essere preso in giro.
Nonostante la tecnicità di queste leggi, cercherò di andare a fondo a questa questione».
In pratica il busillis sta nel considerare variante minore una modifica che cambia destinazione d’uso ad un terreno agricolo di 25mila mq.
Se non fosse indicata così, non rientrerebbe nelle facoltà del Comune modificare l’attuale Prg.
Vediamo il perché.
«La legge regionale 20 del 2000 (richiamata più volte nella delibera di variante) - spiega Andreoli - entra in vigore nell’aprile di dieci anni fa e stabilisce che da quel giorno e fino all’approvazione del Psc, del Rue e del Poc (strumenti che il Comune di Carpi non ha ancora adottato, nonostante il limite indicato nel 2002 dalla Regione) possono essere fatte solo alcune modifiche.
E cioè quelle che non incidono sull’impostazione e sul dimensionamento del Prg.
In pratica non si potrebbe mettere mano ad una porzione consistente di terreno».
Bisogna poi considerare che al momento dell’entrata in vigore della legge, il Prg vigente a Carpi è quello del 1984.
Infatti, l’attuale piano è stato approvato nel luglio del 2000, quindi tre mesi dopo l’introduzione della legge da parte della Regione.
Il consigliere dell’opposizione ha quindi promesso battaglia, sicuro che questa storia sia qualcosa di più di una tempesta in un bicchiere.

(da.fra.)

(fonte: ModenaQui)

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