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venerdì 18 giugno 2010
09:29 |
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Dopo il Borgogioioso lavoratori in marcia su Legacoop
CARPI – Si inasprisce lo scontro tra i lavoratori dell’Italcarni e la Lega delle cooperative.
Lo sciopero, proclamato ad oltranza dalle sigle alimentariste di Cgil e Cisl, con il presidio di oggi raggiunge le 76 ore complessive, di cui 40 si contano solo nell’arco di questa dura settimana.
Ieri, una delegazione di lavoratori e sindacalisti, si è recata in corteo di protesta al centro commerciale Il Borgogioioso, l’ipermercato carpigiano di Coop Estense.
«Vogliamo continuare con lavoro etico e fornire prodotto etico e di qualità» e «Italcarni, l’etica è anche il rispetto dei lavoratori»: sono alcune delle frasi riportate sulle maglie dei manifestanti, dirette sia alla dirigenza della cooperativa di macellazione che ai vertici di Coop Estense, in quanto cliente di Italcarni e associata a Legacoop.
Dai cittadini che affollavano l’ipermercato è stata espressa tanta solidarietà agli scioperanti, per una situazione che addolora e preoccupa non solo l’indotto, ma l’intera città.
All’interno del reparto carni dell’Ipercoop di via dell’Industria, i lavoratori in sciopero hanno ispezionato minuziosamente alcune confezioni di prodotti a marchio Italcarni: la verifica si è concentrata sulla presenza del ‘bollo di filiera’, una certificazione che può essere utilizzata solo nel caso in cui la macellazione sia stata effettuata all’interno di stabilimenti di proprietà della cooperativa di Migliarina.
Considerato che il blocco delle merci da parte dei dipendenti in sciopero ha avuto inizio lunedì scorso, resta da verificare dove sia stata macellata questa carne sulla quale il bollo di filiera è stato comunque apposto.
«Italcarni ha uno stabilimento a Poviglio, ed è anche socia di Lovecarni - spiega Mario Zoin della Cisl -, potrebbe essere stata macellata qui, ma se ci sono state illegalità le accerterà chi di dovere.
Per noi l’obiettivo rimane ottenere dalla proprietà una dichiarazione di cassa integrazione straordinaria o di mobilità volontaria».
La protesta oggi si avvicina ancora di più al cuore della cooperazione modenese: davanti alla sede di Legacoop una folta rappresentanza di lavoratori ha fissato un presidio mattutino.
La vertenza Italcarni prosegue, caricandosi di asprezza giorno dopo giorno, in una storia che vede per la prima volta i sindacati scagliarsi con veemenza contro il mondo cooperativistico.
Un mondo che, fisiologicamente, dovrebbe essere il più attento al rispetto dell’etica del lavoro, ma che dimostra oggi con questa vicenda tutto il contrario.
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
CARPI – Si inasprisce lo scontro tra i lavoratori dell’Italcarni e la Lega delle cooperative.
Lo sciopero, proclamato ad oltranza dalle sigle alimentariste di Cgil e Cisl, con il presidio di oggi raggiunge le 76 ore complessive, di cui 40 si contano solo nell’arco di questa dura settimana.
Ieri, una delegazione di lavoratori e sindacalisti, si è recata in corteo di protesta al centro commerciale Il Borgogioioso, l’ipermercato carpigiano di Coop Estense.
«Vogliamo continuare con lavoro etico e fornire prodotto etico e di qualità» e «Italcarni, l’etica è anche il rispetto dei lavoratori»: sono alcune delle frasi riportate sulle maglie dei manifestanti, dirette sia alla dirigenza della cooperativa di macellazione che ai vertici di Coop Estense, in quanto cliente di Italcarni e associata a Legacoop.
Dai cittadini che affollavano l’ipermercato è stata espressa tanta solidarietà agli scioperanti, per una situazione che addolora e preoccupa non solo l’indotto, ma l’intera città.
All’interno del reparto carni dell’Ipercoop di via dell’Industria, i lavoratori in sciopero hanno ispezionato minuziosamente alcune confezioni di prodotti a marchio Italcarni: la verifica si è concentrata sulla presenza del ‘bollo di filiera’, una certificazione che può essere utilizzata solo nel caso in cui la macellazione sia stata effettuata all’interno di stabilimenti di proprietà della cooperativa di Migliarina.
Considerato che il blocco delle merci da parte dei dipendenti in sciopero ha avuto inizio lunedì scorso, resta da verificare dove sia stata macellata questa carne sulla quale il bollo di filiera è stato comunque apposto.
«Italcarni ha uno stabilimento a Poviglio, ed è anche socia di Lovecarni - spiega Mario Zoin della Cisl -, potrebbe essere stata macellata qui, ma se ci sono state illegalità le accerterà chi di dovere.
Per noi l’obiettivo rimane ottenere dalla proprietà una dichiarazione di cassa integrazione straordinaria o di mobilità volontaria».
La protesta oggi si avvicina ancora di più al cuore della cooperazione modenese: davanti alla sede di Legacoop una folta rappresentanza di lavoratori ha fissato un presidio mattutino.
La vertenza Italcarni prosegue, caricandosi di asprezza giorno dopo giorno, in una storia che vede per la prima volta i sindacati scagliarsi con veemenza contro il mondo cooperativistico.
Un mondo che, fisiologicamente, dovrebbe essere il più attento al rispetto dell’etica del lavoro, ma che dimostra oggi con questa vicenda tutto il contrario.
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
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4 commenti:
Non è chiaro perché Italcarni e più in generale il mondo cooperativo "dovrebbe essere il più attento al rispetto dell’etica del lavoro"
Piaccia o non piaccia, è il mondo artigiano e delle piccole imprese quello più attento; un mondo dove i lavoratori sono trattati come "colleghi" e dove spesso gli stessi lavoratori diventano a loro volta artigiani e piccoli imprenditori.
Il mondo della "piccola cooperazione" poteva essere assimilato a questo.
Ma quello della "grande cooperazione capitalistica" no: si tratta solo di grandi società che utilizzano una struttura societaria che imporrebbe taluni criteri, ma che invece fanno finanza nei paradisi fiscali, sono interlacciate con la politica, con i finanzieri e gli immobiliaristi, falliscono lasciando sul lastrico i soci, ... e comunque godono del fatto di non pagare le tasse come gli altri
Un noto marchio cooperativo dice: "con la crisi, abbassiamo ancora i prezzi". Questo vuol dire che c'era il margine per farlo prima, ma si voleva far cassa? Che si stanno penalizzando i fornitori? Che si lavora in perdita penalizzando i soci? O che, semplicemente, ci si è accorti che altre catene private, entrate nonostante il protezionismo, hanno già i prezzi più bassi, come rivelano le analisi di mercato indipendenti?
Amerigo
Analisi piu' che corretta. Anch'io ero rimasto perplesso leggendo " con la crisi, abbassiamo ancora i prezzi".
forse ci sfugge il fatto che con l'avvento dell'euro i prezzi di tutti i generi alimentari e quelli da "supermercato" sono sensibilmente aumentati senza motivo e senza controllo.mentre sono rimasti invariati stipendi e pensioni, praticamente si è perso potere di acquisto. ora , causa il calo della domanda, stanno finalmente calando anche i prezzi.già prima della crisi i supermercati erano vuoti la 4 settimana del mese perchè la gente aveva finito i soldi ed in quella settimana si concentravano tutte le offerte per invogliare a comprare.ora invece la gente non spende piu'o meglio, acquista il minimo indispensabile, va piu' volte al supermercato e lo dimostra il crescente numero degli scontrini, ma calano gli incassi, cio' significa appunto che il consumatore va piu' volte alla settimana a far spesa ma compra lo stretto indispensabile e non fa un minimo di scorta come faceva prima.ora tutti i supermercati hanno iniziato a calare i prezzi, con formule "sottocosto"...non penso che sia una corsa al suicidio dei supermercati è solo un riposizionamento e si dice che i prezzi potrebbero scendere ancora di un 25 30% e non sarebbero ancora..."sottocosto"..
Robero Arletti
Fate una "visita comparata" qui:
http://www.gdonews.it/2009/09/confronto-prezzi-tra-le-principali-insegne-l%E2%80%99analisi-2009-di-altroconsum.html
emerge che Esselunga costa 100, Coop 110, Conad 111
E che la città meno cara è "La Spezia" dove Coop e Esselunga sono messi in concorrenza
Qualche mese fa Trc ha mostrato la classifica dei primi 10 supermercati nella provincia di Modena, con Esselunga Modena e Esselunga Sassuolo ai primi due posti. Carpi non era neanche nei primi dieci, con il decimo a + 12%
Ovviamente escludendo i negozi hard discount delle mozzarelle blu
Amerigo
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