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venerdì 16 luglio 2010
Lo prevede il nuovo regolamento della polizia municipale

Tempi duri per chi veste le statue.
No, non è un refuso dovuto al caldo, ma la conseguenza di una restrizione contenuta nel nuovo regolamento di polizia municipale, approvato ieri dal Consiglio comunale carpigiano.
Valido per tutto il territorio dell’Unione Terre d’argine, il nuovo regolamento prevede alcuni cambiamenti e integrazioni a quello sinora in vigore.
Tra questi anche quello che istituisce il divieto di atti goliardici come la manomissione di statue e monumenti.
«E’ vietato applicare indumenti o eventuale accessori ai monumenti o beni pubblici alterandone l’aspetto» recita così il comma H dell’articolo 10.
Che prevede anche sanzioni pecuniarie, che vanno da 25 a 150 euro.
E’ chiaro il movente che ha spinto l’amministrazione e i vertici della municipale a introdurre questa norma: il mirino è puntato sui responsabili dei recenti ‘attacchi’ alla statua di Dorando Pietri, in un’occasione addobbata a mò di messicano, con in testa un sombrero, e poi vestita con la maglietta della nazionale di Cannavaro per i Mondiali sudafricani.
Se la prima fu rivendicata da Casa Pound, l’associazione che allora muoveva i primi passi, l’autore della seconda goliardata rimase senza nome.
«Questa azione - aveva spiegato Francesco Pinzone, responsabile cittadino dell’associazione - vuole avere uno spirito polemico verso alcuni sprechi del nostro Comune negli ultimi anni, dai pagamenti delle utenze al campo nomadi, ai 10.000 euro tolti quest’anno al canile comunale, alla stessa statua di Dorando Pietri».
Tra i nuovi dettami introdotti nel regolamento della municipale anche il divieto di sputo in terra: qui l’obiettivo è sradicare una disgutosa abitudine che albergava anche da noi molti anni fa.
L’aumento esponenziale della popolazione cinese nel nostro territorio ha riacceso le luci dei riflettori sul problema, che è anche sanitario oltre che di costume.
Anche qui le sanzioni previste sono le stesse di quelle comminate per gli addobbi alle statue.
Regolamentati anche i phone center: i locali di e per stranieri dovranno essere adeguati alle norme di sicurezza e dovranno avere servizi igienici riservati alle donne e ai disabili.

Daniele Franda

(fonte: ModenaQui)

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