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mercoledì 6 gennaio 2010
19:42 |
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Mentre cerco di scovare, tra le righe del bilancio 2010 e delle relazioni correlate, qualche traccia delle politiche ambientali che i nostri amministratori hanno in mente per la città dei prossimi anni, ricevo una mail che riporta una delibera della giunta del Comune di Monteveglio.
Ecco un piccolo estratto tanto per capirci:
Un punto in particolare mi sembra sintomatico del fatto che non c'è in vista nessun reale cambio di mentalità, quando dice, infatti:
E, tornando al bilancio, le previsioni di entrate dei prossimi anni, in cui si fa affidamento su un nuovo aumento degli oneri di urbanizzazione, sono una chiara espressione di questa visione a dir poco miope.
Siamo sicuri di voler immaginare il futuro della nostra città avendo come unica idea di risorsa trainante quella bolla speculativa immobiliare che è tra le principali cause della attuale situazione di crisi?
Siamo sicuri che la crisi stia finendo e che tutto tornerà come prima?
E' davvero l'idea migliore che possiamo partorire quella di "mangiarci altro territorio"?
Ripenso anche al Consiglio Comunale aperto del 3 dicembre scorso: un'occasione veramente sprecata in cui nessuno dei politici presenti è parso "sentire" nulla di quello che veniva detto ... forse troppo intento a ripassare mentalmente a quello che avrebbe dovuto dire!
Di fronte a chi presentava dati incontrovertibili sui cambiamenti, anche profondi, che ci aspettano dal punto di vista climatico, ambientale e quindi sociale, sono state presentate, anche con una certa compiacenza, una serie di azioni marginali, insufficienti, pensate forse quando il quadro era diverso ma non è apparsa nessuna intenzione di cambiare veramente rotta.
Siamo davvero sicuri che quando finirà l'epoca del petrolio a basso costo saranno sufficienti le 33 biciclette che il Comune mette a disposizione dei cittadini?
Ecco un piccolo estratto tanto per capirci:
LA GIUNTA COMUNALE DELIBERA
i seguenti indirizzi per l’attuazione delle politiche ambientali definite dalle linee programmatiche di mandato approvate con deliberazione consiliare n.54/2009:
- Fuoriscita dal petrolio e dai combustibili fossili come politica prioritaria di quest’amministrazione, attraverso un Piano di Decrescita Energetica che renda Monteveglio un Comune “Post Carbon”
- Patrocinio strategico all’associazione Monteveglio Città di Transizione di cui condivide lo scenario di riferimento (l’esaurimento delle risorse energetiche ed il senso del limite dello sviluppo), i metodi (il coinvolgimento dal basso della comunità), gli obiettivi (rendere la propria comunità più resiliente, ovvero più preparata ad un futuro a bassa disponibilità di risorse energetiche e l’approccio ottimistico (nonostante la criticità del momento, nelle trasformazioni che verranno risiedono grandi opportunità da cogliere per migliorare la qualità della vita di tutti i nostri cittadini).
- Attuazione di un percorso istituzionale e partecipato per la dichiarazione di Monteveglio Città di Transizione, che preveda il coinvolgimento diretto dei cittadini ed un passaggio conclusivo in Consiglio Comunale
(qui la delibera completa in pdf)Nell'unico documento "ufficiale" sulle politiche ambientali ed energetiche visto finora in rete, l'Assessore Tosi ci da un'idea di quella che è, invece, la sua visione del futuro di Carpi.
Un punto in particolare mi sembra sintomatico del fatto che non c'è in vista nessun reale cambio di mentalità, quando dice, infatti:
"Una città che cresce in modo verticale e non orizzontale..." e anche "per realizzare nuove opere saremo costretti a mangiarci altro territorio."dimostra chiaramente di essere ancora guidato solo dall'ottica della "Crescita infinita".
E, tornando al bilancio, le previsioni di entrate dei prossimi anni, in cui si fa affidamento su un nuovo aumento degli oneri di urbanizzazione, sono una chiara espressione di questa visione a dir poco miope.
Siamo sicuri di voler immaginare il futuro della nostra città avendo come unica idea di risorsa trainante quella bolla speculativa immobiliare che è tra le principali cause della attuale situazione di crisi?
Siamo sicuri che la crisi stia finendo e che tutto tornerà come prima?
E' davvero l'idea migliore che possiamo partorire quella di "mangiarci altro territorio"?
Ripenso anche al Consiglio Comunale aperto del 3 dicembre scorso: un'occasione veramente sprecata in cui nessuno dei politici presenti è parso "sentire" nulla di quello che veniva detto ... forse troppo intento a ripassare mentalmente a quello che avrebbe dovuto dire!
Di fronte a chi presentava dati incontrovertibili sui cambiamenti, anche profondi, che ci aspettano dal punto di vista climatico, ambientale e quindi sociale, sono state presentate, anche con una certa compiacenza, una serie di azioni marginali, insufficienti, pensate forse quando il quadro era diverso ma non è apparsa nessuna intenzione di cambiare veramente rotta.
Siamo davvero sicuri che quando finirà l'epoca del petrolio a basso costo saranno sufficienti le 33 biciclette che il Comune mette a disposizione dei cittadini?
Etichette:
Ambiente,
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1 commenti:
Se qualcuno lo vuole, metto su ebay il piano energetico del comune del '98. Sono almeno due kg di carta buoni per accendere il camino (e questo sarebbe anche l'unico risparmio energetico prodotto da detto piano...).
Gli sciamannati che componevano le due liste che mi hanno sostenuto ed io, siamo convinti che l'autonomia energetica di un comune sia un affare per l'ambiente e per le tasche di tutti (conprese quelle del comune) e che sia tecnicamente realizzabile in pochi anni, con una chiara volontà politica e se smettiamo di sbattere via i soldi in rotonde e sovrappassi.
Ma, come dire, ognuno al mondo ha le sue priorità, evidentemente quelle della giunta riguardano più lo stendere un altro po' di asfalto per far girare meglio le macchine...
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