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giovedì 29 aprile 2010
Su Tempo del 30 aprile 2010:

Francesco Pinzone, studente 23enne in Giurisprudenza, è il fondatore della sezione carpigiana del movimento Casapound
La rossa Carpi, si tinge di nero!
Casapound ha valicato i confini del territorio romano in cui ha visto la luce ed è giunta nella nostra città. Francesco Pinzone, studente 23enne in Giurisprudenza presso l'Ateneo di Modena, è il fondatore della sezione carpigiana, che annovera una quindicina di persone dai 18 ai 50 anni, tra aderenti e militanti. Lo abbiamo incontrato per meglio comprendere la struttura e l'ideologia di questo movimento neo-fascista – nato in una terra tradizionalmente legata a valori di tutt'altra matrice politica - e di quali istanze voglia farsi portavoce in città.
Francesco che cos'è Casapound Italia?
"Casapound è un'associazione di promozione sociale regolarmente costituita e riconosciuta, fondata a Roma – inizialmente nata come soluzione immediata all'emergenza abitativa per alcune famiglie in difficoltà  - da Gianluca Iannone. E' un movimento politico che opera per un'altra politica; uno slancio sociale, una speranza di riscossa".
Qual è il vostro orientamento politico?
"Casapound non è un partito politico, ma un'associazione che si propone di sviluppare un progetto e una struttura politica nuova, che proietti nel futuro il patrimonio ideale e umano che il Fascismo italiano ha costruito. Non ci piacciono le etichette. Siamo autonomi rispetto a ogni realtà partitica. Il nostro obiettivo è quello di dialogare e collaborare con ogni partito che desideri avviare un confronto onesto".
La vostra posizione ideologica però vi avvicina all'estrema destra…
"Abbiamo coniato una sorta di neologismo: "estremocentroalto". Estremo perché vogliamo andare alla radice delle questioni, dialogando rispettosamente con tutti coloro che avranno voglia di dar vita a un progetto comune;  centro, perché ci riteniamo un vero e proprio centro di raccolta del popolo e alto perché occorre sempre ascendere, tendendo verso la perfezione".
Quali esperienza politiche ti hanno portato ad approdare in Casapound?
"Ho militato in partiti della destra radicale ma me ne sono allontanato. Più che estrema destra infatti, la definirei destra terminale; non si è ridotta ad altro che a una misera lotta a chi ha la camicia più nera. Tanti capetti che poi, in concreto, sono privi di qualsivoglia volontà di cambiamento. Mi sono avvicinato a Casapound dopo aver assistito a un illuminante confronto dialogico tra Gabriele Adinolfi, scrittore apprezzato nella nostra area e Ugo Maria Tassinari della sinistra radicale".
L'etichetta neo fascisti pare comunque calzante…
"Non rinneghiamo di certo le nostre radici".
Potreste essere tacciati di apologia di fascismo.
"Non siamo dei nostalgici. Casapound è un movimento laico e non confessionale; ci battiamo per un mondo in cui le differenze – religiose, sessuali, culturali - siano tutelate e incrementate. Sul fronte dell'omosessualità, ad esempio, Casapound è favorevole al riconoscimento delle coppie gay".
Quindi la multiculturalità non è un problema per voi?
"L'immigrato in sé non è un problema, noi condanniamo il fenomeno dell'immigrazione di massa e delle lobby sociali, politiche e culturali che lo favoriscono. L'immigrazione danneggia sia l'ospite che l'ospitante. Una società multirazziale non si baserà mai sulla tolleranza reciproca: crederlo è solo un'utopia. Gli unici a volere gli immigrati sono gli industriali senza scrupoli che vogliono manodopera a basso costo, i sindacati a caccia di nuova manovalanza e una Chiesa in cerca di nuovi fedeli da convertire. L'apertura totale ai migranti dell'estrema sinistra è un'operazione suicida".
A Carpi vivono oltre 9mila migranti. E' un problema?
"I regolari possono restare ma la Bossi-Fini è una legge insufficiente, occorre bloccare immediatamente il fenomeno migratorio. Lo Stato deve assicurare ai suoi figli, ovvero ai cittadini italiani, una vita dignitosa".
Casapound ricorre alla violenza per ottenere i suoi scopi?
"Mi pare che ultimamente gli unici due omicidi a sfondo politico siano riconducibili alle Brigate Rosse – Biagi e D'Antona ndr -.  Noi ci distanziamo da ogni atto di violenza. Al contrario siamo vittima di aggressioni sistematiche, non ultima quella del responsabile della sezione modenese, Alessio Vandelli".

Ci sono donne in Casapound?
"Sì. A Carpi, al momento, sono un paio".
Come descriveresti Benito Mussolini?
"E' senza dubbio il più grande statista del secolo scorso. Il padre della nostra patria".
L'emanazione delle leggi razziali in Italia, la scelta di appoggiare la causa nazionalsocialista, la Shoa… non intaccano tale ammirazione?
"Ha fatto degli errori, ma la storia è piena di genocidi. Ciò non toglie che Mussolini ha creato questo nostro paese, facendolo uscire da una logica feudale".
Quali azioni promuovete?
"Il nostro cavallo di battaglia, nonché proposta di legge, è il Mutuo sociale, ovvero la costruzione diretta da parte dello Stato su terreni pubblici, di case e quartieri da vendere a prezzo di costo alle famiglie non proprietarie a rate mensili non superiori al quinto del reddito, senza passare per il cappio delle banche. Vogliamo un'edilizia pubblica in stile Ventennio che cancelli dalle nostre città gli obbrobri pseudo/architettonici di stile sovietico, che favoriscono la formazione di disagio e ghetto. E, inoltre, siamo per la cartolarizzazione sociale, ovvero le case degli enti pubblici possono essere vendute esclusivamente agli inquilini che le abitano, a prezzo di costo e riconoscendo tutti gli affitti versati negli anni come credito d'acquisto".
E a Carpi, cercherete il confronto con altre Forze politiche?
"Organizzeremo banchetti informativi, conferenze e volantinaggio e saremo disposti a dialogare con tutti. Particolarmente sensibili al problema della sicurezza a Carpi, ci metteremo a disposizione anche per collaborare con il neonato Comitato per la Sicurezza. Altri temi che intendiamo affrontare sono la creazione di nuovi spazi dedicati all'aggregazione giovanile, oggi insufficienti, così come vogliamo ribadire il problema dell'accesso alla casa, soprattutto a causa degli affitti alle stelle".
Rimetterete il sombrero a Dorando Pietri?
"Non credo. E' stato un gesto goliardico per esprimere la nostra insofferenza rispetto ad alcune scelte del Comune di Carpi. Una su tutti: il pagamento delle utenze ai nomadi, ovvero a gente che vive di piccoli espedienti perpetrati ai danni dei carpigiani che conducono una vita onesta e che, al contrario, si vedono tagliare i servizi".
Jessica Bianchi

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Da sempre Casapound ha nascosto il suo vero volto; sembra che sia un’associazione socio-culturale quasi dedita alla beneficenza e che tutti i suoi esponenti siano brave persone impegnate nel sociale, ma la realtà è un’altra. Citiamo nomi e fatti precisi: il fondatore Iannone è ben noto negli ambienti antifascisti, è fondatore della casa discografica dal nome caritatevole “Rupe tarpea”, del gruppo rock Zetazeroalfa che insieme ad altri gruppi ha suonato nei raduni fascisti e neonazisti in Italia e all’estero. Per capirci, negano l’olocausto e incitano all’odio viscerale verso lo straniero e il diverso. Iannone è anche fondatore di Blocco studentesco, movimento giovanile di estrema destra, famoso per le aggressioni fisiche verso militanti di sinistra. E’ stato candidato per Forza Nuova.
Citiamo anche Gabriele Adinolfi (fonte d’ispirazione del nostro Pinzone), accusato per la strage di Bologna, fondatore insieme a Roberto Fiore (segretario Forza Nuova), del gruppo di estrema destra Terza Posizione, dichiarato illegale e di cui alcuni membri sono entrati pure nelle file dei Nar, gruppo terrorista di destra, che affiliava anche Mambro e Fioravanti. E infine, il suo fiore all’occhiello: è guardia d’onore alla cripta di Mussolini.
Questo è un piccolo quadro della realtà che il giovane fascista nostrano dimentica di dire, come ha dimenticato che, riguardo alla violenza, l’estrema destra ha ucciso a Milano a botte e a coltellate un giovane dei centri sociali, Davide detto Dax, poi il ragazzo a Verona massacrato a calci e pugni perché i suoi capelli erano “di sinistra”, nonché accoltellamenti e assalti ai centri sociali romani, più tante aggressioni e angherie verso immigrati regolari. Questo sicuramente Pinzone non lo dice, probabilmente sono quegli errori che “possono accadere” nella storia, come i genocidi che secondo lui sono inevitabili. Concludo dicendo che è vergognoso e offensivo che sulle pagine di un giornale rispettato come il vostro venga dato spazio a un fascista, che non si vergogna della storia che lui difende ma ne va addirittura orgoglioso perché, come lui sostiene, non “rinneghiamo di certo le nostre radici”. Infine, è importante per tutti gli antifascisti carpigiani, rimarcare la netta e forte posizione contro questi rigurgiti fascisti, xenofobi e razzisti. Quindi saremo sempre vigili e presenti qualora questi fascisti vengano nelle nostre piazze coi loro simboli e con le loro facce.
PS Consiglio a tutti, per capire chiaramente con chi abbiamo a che fare, di guardare il documentario “Nazirock” o di andare nei loro siti internet.

Anonimo ha detto...

E voi pubblicate anche le stronzate che ha detto uno che appartiene ad un'organizzazione NEOFASCISTA colpevole di aggressioni ad extracomunitari,centri sociali,liberi pensatori (anche a Modena c'è stata un aggressione di un ragazzo di CasaPound verso uno del centro sociale Guernica,mi pare)??
è vergognoso,questa gente non dovrebbe esistere,DOVREBBERO ESSERE ILLEGALI,però il PD come a Modena anche a Carpi pare se ne frega di questi e li lascia fare,però se gli anarchici occupano o gli studenti si fanno sentire sono subito sgomberi e botte.

Anonimo ha detto...

mi fa ridere leggere che i commenti ritenuti offensivi saranno rimossi... beh nel contenuto dell'intervista sinceramente toglierei molte cose in questo caso...

Anonimo ha detto...

UNA DOVUTA RISPOSTA AGLI "IMBIANCHINI" DIPINTI DI NERO!

Un tempo dicevate “ricordati di osare sempre”.

Un tempo dicevate “me ne frego”.

Un tempo dicevate “marciare per non marcire”.

Invece oggi accettate, per quieto vivere, di marcire in una piazza autorizzata piuttosto che sfidare l’ignoto.

Sono anni che negli stadi prendete in giro i ragazzi di strada spacciandovi per ribelli, nemici dello stato e delle sue leggi. Ieri, però, non avete esitato a piagnucolare di fronte al ministro ideatore della tessera del tifoso.

Sono anni che vi riempite la bocca con la lotta “contro il pensiero unico” ma che ribellione esprimete stringendo la mano a ministri e uomini di potere?

Sono anni che nei vostri comunicati non ravvisiamo più alcuna traccia di quell’onore che per anni avete sbandierato: avete appreso il vizio peggiore della sinistra, il vittimismo.

Gridate inorriditi, come l’ultimo dei benpensanti, alla violenza, alla prepotenza, al razzismo. Mentendo ben sapendo di mentire.

Mentite quando fingete di non sapere che: i giornali vi coccolano, i partiti vi stipendiano, le questure vi regalano le sedi, i tribunali vi assolvono.

In tutto questo non c’è ribellismo, futurismo, arditismo ma solo avidità e compromesso.

Elencate dati e percentuali democratiche come burocrati e funzionari di partito, come vili riformisti.

Dove sono i fasti di San Sepolcro?

Il mero calcolo politico vi ha reso ipocriti: per un pugno di voti e poltrone siete disposti a rinnegare quello che siete razzisti e violenti. Avete avuto il “coraggio” di inventare delle accette e metterle in mano a studenti che non sanno neanche da che parte si impugnano.

La vostra “forza tranquilla” ha preso a calci in pancia una ragazza che priva di sensi vi era caduta davanti. Non c’è onore nel picchiare le donne. Avete inventato falsi dossier per poter piangere meglio dai vostri amici in questura.

La gioventù non è vostra così come non lo è la giovinezza. La vostra maschera sta cadendo insieme a voi.

Avete accettato il divieto e vi siete sottomessi, chiusi nella morsa del sistema contro cui dicevate di “scagliarvi” e con il quale invece vi ritrovate, oggi, ad attacchinare.

Volete fare la storia e vivere da uomini liberi ma la vostra storia fatta di angherie, corruzione e pensiero unico è stata scritta col sangue di quegli Eroi che, indomiti e solitari, vi combatterono in nome della libertà e della giustizia sociale.

Parole che, oggi come ieri, voi non siete degni di pronunciare.

Patria Socialista Sez. Carpi

Anonimo ha detto...

Oh però, fondare una casa discografica e suonare a dei concerti è un vero crimine, non c'è che dire...
Le violenze, specie negli anni 70, ci sono state sia da sinistra che da destra, la differenza è che voi rossi avevate le istituzioni dalla vostra parte, tant'è che, per fare un'esempio, dopo l'uccisione di Ramelli(magari non sapete chi era, data la vostra smisurata ignoranza)in consiglio comunale a Milano si levarono gli applausi...
I genocidi e gli eccidi, purtroppo, sono molti nella storia, ma per qualche strana ragione ci si ricorda solo dell'olocausto dimenticando sempre le foibe, i 20 milioni di morti di Lenin e Stalin, i 65 di Mao, le mattanze di Pol Pot e Ceausescu, lo sterminio degli indiani d'America, Hiroshima, Nagasaki, i bombardamenti su Dresda e Milano e potrei andar avanti ancora all'infinito.
"Nazirock" è un'accozzaglia di stronzate venute fuori grazie ad intelligenti tagli da giornalista, e tral'altro sono state prese interviste da minorenni senza un consenso.
Poi vabbè, il tamarro con il duce sul polpaccio che dice cose a vanvera è un coglione ne più, ne meno i ragazzini con la maglia di Che Guevara che si sfondano di canne e non sanno minimamente chi fosse.
Mioddio, la risposta di "Patria Socialista"è veramente triste, sembra uno slogan più che una replica...del resto voi siete bravissimi nel fare retorica, da sempre.
A me sembra che i ribelli, in un sistema che non vuole più bianchi e neri ma solo grigi, magari con una Coca Cola in una mano e un panino di Mac Donalds nell'altra, ipnotizzati dalla tv e da anni di propaganda liberale o pseudo-comunista, siano proprio quelli che si oppongono a tutto ciò, cioè noi.

"I giornali vi coccolano, i partiti vi stipendiano, le questure vi regalano le sedi, i tribunali vi assolvono"
Questa è veramente un delirio, ma del resto basta leggere siti come il vostro Indymedia per farsi più risate che a Zelig.

Cordialmente
Francesco Pinzone
resp. Casapound Carpi

Anonimo ha detto...

Non si tratta di stabilire se sia stato peggio il fascismo o il comunismo o l'inquisizione o l'idiozia umana in genere, ma che cosa voi di Casapound siete e cosa fate qui e oggi. Ma come cazzo fate a dire che il Duce era un grande statista?! Uno che ci ha condotto in una guerra mondiale (persa), che ha fatto leggi razziali che hanno ucciso centinaia di migliaia di persone, che ha incarcerato e ucciso oppositori, che per 20 anni non ci ha fatto votare, che ha osato un'avvenuta coloniale assurda (del tipo: andiamo a casa degli altri armati fino ai denti e conquistiamoli, come se fosse una cosa normale) e fallimentare. Ma che razza di riferimenti avete? E soprattutto, mente voi vi baloccate con il razzismo più becero, questo governo (in cui stanno anche vostri amici) ci sta togliendo le libertà fondamentali e sta facendo di tutto perchè i grandi reati di mafia e di finanza rimangano impuniti per sempre. E voi sareste un'alternativa? Sareste dei ribelli? Invece siete confacenti al sistema perchè se avrà bisogno di voi per picchiare gente che protesta o che sciopera (già successo, dei vostri camerati hanno picchiato i dipendenti Eutelia), potrà senz'altro contare su di voi.

Giliola Pivetti ha detto...

Anonimo delle 18,11 del 11 Giugno 2010 (ma che fatica parlare con gli anonimi!), se sei così convinto delle tue affermazioni perentorie, perchè non ti firmi?
Almeno in questo Francesco Pinzone vince 1-0 su di te e ha il coraggio delle proprie idee.

Anonimo ha detto...

Sig.ra Pivetti, io a differenza di lei non ho un ruolo pubblico e a differenza di Linzone non cerco visibilità. Potrei essere Pinco Pallo, Mario Rossi, ma che c'entra? Forse lei ha confuso il dibattito con i mondiali di calcio con tanto di punteggi?! Quanto al "coraggio" delle proprie idee" i fascisti ce l'hanno soprattutto nell'uso della violenza: le segnalo l'aggressione di oggi a Padova al grido di "froci comunisti" e l'arresto di un giovane leader di "Militia" per incitamento all'odio razziale e apologia del fascismo. Si legga i contenuti dei loro siti web e vedrà "il coraggio delle proprie idee". Un antifascista convinto (lei un po' meno, pare)

francesco Grillenzoni ha detto...

Cara Giliola, sono Francesco Grillenzoni (così almeno io non cado nel reato di anonimato..) sono pienamente daccordo sul fastidio di leggere commenti anonimi..però:
i commenti di anonimo del 11 giugno 2010 ore 18.11 (cavolo sembra un nome in codice..) più che perentori mi sembrano obiettivi e piuttosto supportati dalla storia..o no..??
- la guerra l'abbiamo persa davvero non è che sia un invezione dei giornali comunisti..
- i dati sulle elezioni in quel ventennio..si son persi tutti.. o forse è vero che non abbiamo votato?
- le colonie...accidenti questa è la più dura da credere..però è proprio verò..ha fatto anche questa stronzata qui..
Insomma gli anonimi son pesi da sopportare ma c'è di peggio nella vita..e in fondo penso che se Mussolini è il Padre della Patria..beh allora viva quel vecchio detto che dice: "le mamme sono certe i babbi no...meno male..
Francesco Grillenzoni

Giliola Pivetti ha detto...

Caro Francesco, i tre punti che tu elenchi sono oggettivi, però a me non piace mai trovare un colpevole unico per certi periodi storici. Quantomeno un qualche milione di persone, contemporanee a quel presunto colpevole, sono conniventi e il tutto ha portato a quelle azioni. Ancor meno ritengo colpevoli delle persone dopo 60 anni se aprono un circolo e si richiamano a quella parte di ideali sociali del primo fascismo. Se no dovrei chiedere la chiusura delle sezioni di rifondazione comunista, poichè il comunismo in quanto a permettere di votare, a colonizzare e a cercare di spartirsi l'Europa con le guerre non era da meno del fascismo. Io osservo quello che ogni gruppo, pur sentendo il bisogno di richiamarsi a padri lontani,fa oggi.

Anonimo ha detto...

...fra gli enti che saranno tagliati in finanziaria ci sono le associazioni dei garibaldini. E nessuno ancora è insorto, nessuno ha chiesto uno sciopero generale, l'intervento della corte di giustizia europea, della Nato, del patto di Varsavia. Ma non c'è nessuno che pensi a quanto sono importanti, le associazioni dei garibaldini? Nessuno che prenda le loro difese? Orsù, Grillenzoni, anche i garibaldini avevano la camicia rossa, forza

Amerigo

Anna Sovi Giurati ha detto...

Visto che a scatenare questi commenti è stato un post su CasaPound, provo a sviluppare un ragionamento sul tema partendo dal noto aforisma attribuito a Joseph Goebbels “Quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola. È vero, tra gli enti tagliati c’è anche l’Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini. Ed è evidente che messa giù come fa il sig. Amerigo suona come scontato che non si debba finanziare un’associazione di reduci (peraltro tardo-ottocenteschi, e quindi si presume deceduti, perché Matusalemme non partecipò all’impresa garibaldina). Poi però se uno si prende la briga di andare anche a vedere cosa fa questa Associazione al link http://nuke.garibaldini.com/ scopre che pubblica una rivista, promuove uno spazio museale, si occupa di storia del Risorgimento e della Resistenza, fa in generale attività culturale (e già questo farà prudere le mani a qualcuno pronto a impugnare la pistola). Infine, se va a vedere a quanto ammonta il contributo dato a tale associazione (inserita insieme ad altre più rilevanti in un finanziamento triennale al link http://documenti.camera.it/leg16/dossier/Testi/DI0161.htm ) verifica che presumibilmente non supera le poche migliaia di euro, a fronte di un contributo culturale che forse molti ritengono inutile, ma che per chi pensa che non si viva di solo pane, ma anche di rose e cultura, non è così insignificante. A rileggere la lista degli enti tagliati ( http://www.avvenire.it/Cronaca/istituti+tagli+manovra_201005291600350170000.htm ) si ritrova di tutto. Associazioni molto note ed altre meno conosciute, ma il cui sostentamento spesso è legato alle poche migliaia di euro che ricevono dallo Stato. Per alcuni è solo culturame, come lo definiva il ministro Scelba che molti nostalgici vorrebbero riesumare (non è necessario: oggi c’è di peggio). Detto questo, a mio modesto modo di vedere, il punto è un altro: deve essere sempre il sapere e la cultura a pagare l’effetto della crisi con tagli draconiani? Posto che anche il mondo della cultura ha dietro di sé persone e professionisti che lavorano e producono, e che se una fabbrica in crisi allarma tutti, non vedo perché non dovrebbe crescere la medesima preoccupazione per un’associazione culturale che chiude (eppure il sig. Amerigo si preoccupa, e condivido, della sopravvivenza delle piccole e medie imprese in un recente post), propongo di portate alle estreme conseguenze il disprezzo per la cultura sempre più diffuso in certi ambienti. Tiriamo via tutto ciò che produce cultura. In fondo cosa cambierebbe nella nostra vita. Vabbè, ci sveglieremmo la mattina senza una radio in funzione perché anche la musica è cultura. Vabbè, non avremmo il piacere di sfogliare un giornale perché anche la stampa è cultura, oltre che ultimo baluardo di democrazia in un sistema dei media sempre più conformista. Vabbè, non dovremmo portare i bambini a scuola, così possono rimanere in casa a cucire palloni di cuoio per l’unica attività ancora consentita al di fuori della produzione industriale: il calcio (era cultura, ma il grande seduttore l’ha svuotato poco a poco per trasformarlo nell’oppio dei popoli). Vabbè, al rientro dal lavoro non possiamo leggerci un libro, partecipare ad una conferenza, andare al cinema a vedere un buon film, vedere una mostra… ma io “Me ne frego” direbbero quelli di CasaPound, tanto c’è sempre una possibilità di svago (l’altro fondamentale oppio dei popoli). Accendo quel marchingegno chiamato televisione che tengo in salotto. Perché lì, di cultura, se ne trova veramente poca.
Anna Sovi Giurati

Anonimo ha detto...

non fa una grinza

Anonimo ha detto...

Se uno va al lavoro ascoltando un cd

Se legge almeno cinque o sei giornali di tutte le parti politiche, sapendo che non esiste un giornale indipendente

Se i suoi bimbi non cuciono palloni e crescono senza odio sociale

Se legge molti libri e vede molti film, ma non i documentari catastrofici e parapolitici

Ecco, allora può dire lo stesso che le associazioni e gli istituti storici e quant'altro stipendia funzionari e ricercatori senza produrre nulla - salvo beninteso volumi di 600 pagine su episodi durati 10 minuti - sono inutili?

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